L'assessore Boraso al flash mob di Coldiretti Veneto contro i danni provocati dai cinghiali alle aziende agricole del territorio

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Flash Mob coldiretti
 

L'assessore Boraso al flash mob di Coldiretti Veneto contro i danni provocati dai cinghiali alle aziende agricole del territorio

08/07/2021

Un flash mob per denunciare i danni provocati dai cinghiali alle colture, e di conseguenza alle migliaia di aziende operanti nel settore dell’agricoltura, e un grido di aiuto alle istituzioni per una normativa finalizzata ad arrestare il disagio provocato alle campagne, ai borghi, ma anche alle aree periferiche delle grandi città. L’assessore ai Rapporti col mondo dell'agricoltura, Renato Boraso, è intervenuto questa mattina, giovedì 8 luglio, all’iniziativa organizzata da Coldiretti Veneto nel piazzale antistante la stazione Santa Lucia, a Venezia.

La manifestazione si è svolta in contemporanea in tutta Italia, con un presidio anche davanti a Montecitorio, a Roma. Sul palco, oltre al presidente regionale della Confederazione Daniele Salvagno, il presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, accompagnato da una rappresentanza di assessori e consiglieri della Giunta regionale.

Dai vertici di Coldiretti la richiesta di un'azione immediata per bloccare l'invasione dei cinghiali. Nel corso del flash mob hanno denunciato la mancata efficacia “dell’operato dei circa 7mila selecontrollori presenti in Veneto contro il proliferare di cinghiali nelle campagne venete”. La stima degli agricoltori è di 90mila capi in tutto il territorio regionale, una presenza testimoniata “dalla devastazione dei campi e dalla distruzione dei raccolti e delle produzioni alimentari”.

“Oltre al danno alle colture, quindi la ricaduta economica a danno delle aziende agricole - ha detto Boraso dal palco della Coldiretti portando il saluto del sindaco Luigi Brugnaro e dell’Amministrazione - credo sia giusto anche sottolineare il danno provocato alle persone da questa specie di fauna selvatica. C’è anche chi ha perso la vita” ha detto l’assessore facendo riferimento agli incidenti stradali. “E’ necessario intervenire al più presto - ha concluso - iniziando dal rendere il cinghiale una specie cacciabile. Ma non bisogna dimenticare che ci sono tante altre specie che stanno invadendo il territorio e distruggendo le nostre aziende agricole”.

Dal palco quindi la richiesta di aiuto alle istituzioni e la denuncia di una situazione resa ancora più allarmante dalla pandemia e dal lungo periodo di lockdown che ha penalizzato il presidio del territorio. Tra le richieste avanzate da Coldiretti Veneto quella che Stato e Regioni operino all’unisono affinché le misure di contenimento e controllo diventino effettivamente efficaci. Passaggio che, secondo gli organizzatori, deve sottostare a “una modifica della legge nazionale, il coordinamento delle azioni sia affidata al Prefetto in quanto competente per la tutela dell’ordine pubblico e della sicurezza”. Sul fronte del presidio del territorio è stata invece ribadita la necessità di provvedere a tutte le azioni possibili per il controllo e il contenimento della specie attraverso il coinvolgimento di soggetti autorizzati per intervenire sui fondi agricoli.

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