Campiello del Spezier

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Campiello del Spezier
 

Campiello del Spezier

18/05/2021

Il campiello del Spezier, nel sestiere di Santa Croce, così chiamato per la presenza, ai tempi della Serenissima, di alcune botteghe di spezie, è compreso tra due ponti che portano rispettivamente a Santa Maria Mater Domini e a San Stae. E' adiacente alla suggestiva Corte Zanetti, che prende il nome da una ricca famiglia che vi abitò nel XVII secolo. Lateralmente all’ingresso della corte si nota una piccola fontana in ghisa con la parte superiore cubica.

A Venezia ci sono 12 toponimi "del Spezier", fra i quali un solo campiello, sparsi in tutta la città; ne troviamo a San Polo, Santa Croce, Dorsoduro, Cannaregio, Castello e San Marco. Tra tutti, la Ruga degli Spezieri a Rialto, tra la Ruga Vecchia San Giovanni e il Campo delle Beccarie, è la più conosciuta.

Inizialmente l'arte degli Spezieri formava un'unica confraternita con il medesimo statuto, ma nel XIV secolo si divise in due rami: gli “Spezieri da medicine” e gli "Spezieri da grosso".

Gli Spezieri da medicine o farmacisti, quando preparavano i farmaci dovevano fare giuramento, come indicato nello statuto, di "non dare, né far dare, né insegnare a dare" medicine velenose. Tra questi veleni famoso era l'arsenico rosso, il più usato nei delitti per avvelenamento. La vendita dei veleni fu limitata alle due spezierie principali di San Marco e di Rialto e solo dietro la presentazione della bolletta rilasciata dai Giustizieri Vecchi, che ne dettava la qualità, la quantità e le varie caratteristiche.

Gli Spezieri da grosso si differenziavano in Droghieri, Spezieri da confetti, Cereri, Raffinatori da zuccaro, Mandoleri.

Le preziose e costosissime spezie, provenienti dall'Oriente e dall'Africa, venivano caricate e scaricate nell'Insula di Rialto, per essere poi lavorate, sminuzzate, miscelate e vendute al dettaglio. Gli Spezieri da grosso confezionavano anche i famosi "sacchetti veneziani" che contenevano miscugli di aromi fra i quali pepe, zenzero, zafferano, cannella, noce moscata, chiodi di garofano, coriandolo. Agli Spezieri da grosso era proibito acquistare la materia prima fuori da Venezia, ad eccezione dell'essenza di violetta e acqua di rose, adoperata come profumo, e che veniva aspersa il 25 giugno sui fedeli, nella basilica di San Marco, per ricordare la miracolosa apparizione dell'Evangelista.

La Repubblica di Venezia rivestiva un ruolo importante nella cultura gastronomica europea ed il commercio con i paesi che si affacciano sul Mediterraneo le permise di avere il primato nell'esportazione delle spezie in tutta Europa.

 

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