Campo San Giacometo: il cuore pulsante del commercio della Serenissima

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campo e chiesa di San Giacometo
 

Campo San Giacometo: il cuore pulsante del commercio della Serenissima

27/01/2021

Hoc circa templum sit jus mercantibus aequum, pondera nec vergant, nec sit conventio prava”, “Intorno a questo tempio sia equa la legge del mercante, giusti i pesi e leali i contratti”. E’ quanto si legge nell'iscrizione del XII secolo, all'esterno dell'abside della chiesa di San Giacometo a Rialto, che conferma l'antica connessione tra questo luogo di culto e il mercato. 

La chiesa di San Giacometo, ai tempi della Serenissima, ha ospitato l'altare di molte Scuole di Mestiere: l'altare maggiore fu sede, fino alla fine del '400, della Scuola dei Compravendipesce, trasferitasi poi ai Carmini, lo stesso altare ospitò poi la Scuola dei Ternieri e Casaroli, che radunava gli artigiani che vendevano olio alimentare, miele, formaggi, carni suine fresche e salate.

La statua che decora l'altare rappresenta San Giacomo, protettore di entrambe le confraternite, ed è opera dello scultore Alessandro Vittoria (1525-1608). L'altare nella navata sinistra apparteneva invece alla Scuola degli Oresi, Zogielieri e Diamanteri (orefici, gioiellieri e tagliatori di diamanti); bisogna ricordare che gli orefici veneziani, erano abilissimi nella tecnica della filigrana, chiamata opus veneciarum e nel taglio dei diamanti. Infine la Scuola che raggruppava i Garbeladori de Comun (setacciatori di granaglie e di legumi), i Ligadori de Comun (facchini addetti all'imballaggio) ed i Bolladori de Comun (marchiatori degli imballi), ottenne l'uso dell'altare dell'Annunciata, situato nella navata destra della chiesa.

La tradizione considera la chiesa di San Giacometo la più antica di Venezia, costruita nel 421 da un carpentiere, un certo Candioto o Eutinopo, che si sarebbe votato a San Giacomo perchè facesse spegnere un grave incendio. Tutt'ora molti veneziani vogliono continuare a considerarla la prima chiesa di Venezia, malgrado fonti storiche abbiano dimostrato che l'edificio è molto più tardo e la sua costruzione, tra l'XI e il XII secolo, è coeva al Mercato di Rialto. La bellissima facciata è dominata da un grande orologio (1410) al di sotto del quale c’è una piccola loggia gotica, in pietra e legno, unico esempio originale rimasto a Venezia.

A lato del campo si trova un lungo porticato detto del Banco Giro (Banca circolante di Credito), un tempo luogo di contrattazioni di facoltosi mercanti. L'area attorno alla chiesa di San Giacometo è ricca di curiosità legate a fatti storici, usanze e leggende. Dal lato opposto alla chiesa si nota il “Gobo de Rialto”, scultura formata da un tronco di colonna dello stesso granito rosso della pietra del bando di Piazza San Marco - anch'esso proveniente dalla città di Acri (1291) quale bottino di guerra - con a fianco una scaletta in pietra d'Istria su cui salivano gli araldi per leggere le condanne e la lista dei cittadini messi al bando. Sotto la scaletta una cariatide ricurva, divenne il traguardo per molti ladri che, nel Medio Evo, erano condannati a correre nudi da San Marco a Rialto, tra due file di persone che li frustavano e denigravano. Nel '600 spesso venivano appesi alla statua messaggi di dileggio nei confronti di persone e autorità.

Al centro di Campo San Giacometo appare un'elegante fontana, costruita nel 1915, recentemente restaurata.

 

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