Il Commissario all'emergenza firma i progetti per il ripristino urgente dei muri di marginamento per le riviere Pasquali, Giovanni e Vindellino da Spira, Benedetto Marcello e Corinto dell’Isola del Lido di Venezia

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lido di venezia
 

Il Commissario all'emergenza firma i progetti per il ripristino urgente dei muri di marginamento per le riviere Pasquali, Giovanni e Vindellino da Spira, Benedetto Marcello e Corinto dell’Isola del Lido di Venezia

16/09/2020

Il commissario delegato all'emergenza per l’acqua alta di novembre 2019 ha firmato il decreto n. 45 del 15 settembre 2020 con il quale si approva il progetto definitivo di opere relative al secondo stralcio del piano emergenziale e in particolare i ripristini urgenti su viabilità, fognature e muri di sponda del Lido. L’intervento, che vede come soggetto attuatore Insula S.p.a, prevede un importo di 1.830.000 euro.

Con il primo lotto dell’intervento, il cui decreto è stato approvato nello scorso luglio, si è proceduto con le opere destinate all’isola di Pellestrina mentre, con questo secondo lotto di intervento s’interverrà esclusivamente sull’isola del Lido con particolare riferimento al ripristino e impermeabilizzazione dei giunti del paramento spondale delle riviere Pasquali, Giovanni e Vindellino da Spira, Benedetto Marcello, Corinto.

I cicli di marea registrati dopo l’acqua alta del novembre scorso e che hanno interessato la laguna di Venezia hanno causato le aperture di diversi punti di sifonamento lungo i paramenti di monte degli argini del Lido di Venezia, sul lato che si affaccia in Laguna, comportando l’asportazione del materiale più fine posto dietro alle arginature. Per questo si sono registrati diffusi cedimenti di terreno che nei casi più gravi hanno generato vere e proprie cavità che sono state riempite dal poco materiale grossolano rimasto, dai rifiuti solidi trasportati dall’acqua o mettendo proprio a nudo le strutture portanti e di fondazione. Tali fenomeni hanno inoltre generato la fessurazione o il distacco degli elementi lapidei di rivestimento, in seguito all’erosione dell’inghisaggio in calcestruzzo.

Si è deciso di intervenire con l’obiettivo di:

  • ridurre i moti di filtrazione, creando un volume di drenaggio nella parte posteriore delle arginature, sostituendo il volume di terreno in corrispondenza dei giunti strutturali, compreso in un’area di circa 4 metri a monte e 4 metri a valle degli stessi, per una ampiezza di 2 m in pianta, e un’altezza di circa 1,5 m fino all’estradosso delle fondazioni, con materiale di adeguata pezzatura. I vuoti in corrispondenza di ogni giunto verranno chiusi con una lamina in acciaio inox a tutta altezza, fissata ad uno solo dei paramenti murari che formano il giunto, che verrà premuta dai sacchi dei dreni verso la muratura contrastando la spinta idrostatica dell’acqua durante l’innalzamento della marea e riducendo la dimensione delle aperture di deflusso a delle fessure.
  • stabilizzare il terreno lungo tutto l’argine, attraverso la rimozione di uno strato di terreno dello spessore di circa un metro per la profondità di un metro, nel quale verrà posto un saccone in tessuto non tessuto, riempito con lo stesso materiale di scavo;
  • limitatamente a riva Pasquali, stabilizzare i paramenti sconnessi unendoli alle palancole interne con una soletta armata e eliminare il trasporto solido di materiali inerti realizzando i materassi di ghiaia in corrispondenza del giunto ed estendendoli anche oltre alla palancolata.

Allo stesso tempo saranno realizzate una serie di opere di manutenzione e salvaguardia, quali:

  • il rifacimento della cortina di mattoni a faccia verso la laguna e sottostante alla copertina in pietra bianca;
  • la scarnitura e successiva stuccatura e stilatura delle rive Corinto e Marcello, dal momento che le connessure del paramento spondale risultano particolarmente degradate dalla corrosione dell’acqua marina;
  • il ricollocamento in opera con perni in acciaio inox e collanti delle copertine ed elementi in pietra bianca divelti o non fissati in modo idoneo e duraturo alle strutture sottostanti;
  • la salvaguardia delle piante esistenti lungo le riviere anche con il trattamento delle radici recise con soluzioni gel a base di ormoni in grado di facilitare l’emissione di nuove radici ed inibire le infezioni;
  • l’integrazione della piantumazione che non sarà possibile spostare con garanzia di attecchimento e rifacimento parziale delle pavimentazioni danneggiate o rimosse durante i lavori.

Infine, tutte le aree a verde interessate dai lavori saranno livellate e seminate a prato.

Il decreto è disponibile a questo link

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