Il Comune di Venezia e Ulss 3 Serenissima rinnovano il progetto congiunto “SOS Violenza” per il contrasto alla violenza sulle donne e i loro figli minori

Condividi
scarpe rosse
 

Il Comune di Venezia e Ulss 3 Serenissima rinnovano il progetto congiunto “SOS Violenza” per il contrasto alla violenza sulle donne e i loro figli minori

19/07/2019

Il Comune di Venezia, attraverso il suo Centro Antiviolenza, e l'Azienda sanitaria territoriale Ulss 3 Serenissima rinnovano congiuntamente il proprio impegno contro la violenza domestica e di genere. Mentre l'Azienda sanitaria ha adottato una parallela delibera, la Giunta comunale ha approvato, su proposta del Vicesindaco Luciana Colle, l'Accordo triennale tra Amministrazione Comunale e Azienda Ulss 3 Serenissima,che garantisce una fattiva collaborazione per l'attuazione del Progetto “Progetto SOS Violenza per il contrasto della violenza domestica e di genere tra Centro Antiviolenza del Comune di Venezia e Azienda Ulss 3 Serenissima, Distretti 1 e 2”. La Giunta ha inoltre stabilito di proseguire la collaborazione in essere per l'attuazione del “Protocollo operativo per la promozione di strategie condivise finalizzato alla prevenzione e al contrasto della violenza domestica e di genere” già approvato dal Comune di Venezia nel 2014 e attualmente in fase di revisione e ampliamento a tutto il territorio dell’Ulss 3 Serenissima.

L'adozione congiunta del Progetto "SOS Violenza", sottolineano i due Enti promotori, dà seguito ad una collaborazione già avviata negli scorsi anni per la prevenzione e il contrasto alla violenza domestica e di genere. Si certifica così l'attenzione e l'azione delle Istituzioni territoriali, che hanno voluto e saputo essere insieme protagoniste della lotta contro un male sociale da affrontare mettendo in campo ogni risorsa e ogni competenza necessaria.  

“La Città di Venezia è sempre più impegnata nella difesa di chi è vittima di violenze – commenta il Vicesindaco Colle. Grazie all’approvazione di questo protocollo ci impegniamo con i fatti e non solo a parole a porre in essere ogni misura che vada nella direzione di contrastare abusi e prevaricazioni su donne e minori e a mettere in atto procedure e azioni utili al loro sostegno per assicurare il ripristino dell’identità psicofisica delle vittime. In particolare, il Progetto SOS Violenza che rientra tra le azioni avviate dal Centro Antiviolenza del Comune di Venezia ed è finanziato con fondi statali e regionali, prevede la realizzazione di attività presso i due Punti di Ascolto dei Reparti di Pronto Soccorso degli Ospedali S.S. Giovanni e Paolo di Venezia e Dell’Angelo di Mestre, fra cui quella di garantire la reperibilità telefonica H24 delle operatrici del Centro Antiviolenza per rispondere alle richieste di attivazione del personale sanitario. Un punto di riferimento per chi si trova vittima di violenza e ha la necessità di trovare aiuto in operatrici appositamente formate e pronte ad intervenire. Venezia, città che nella storia è sempre stata aperta e pronta a difendere la libertà di ciascuno, ci ha anche dimostrato di aver sempre saputo reprimere le violenze e i soprusi soprattutto se compiuti contro persone più deboli o in difficoltà. Sul solco della nostra tradizione continuiamo su questo percorso – conclude Colle - invitando le donne a denunciare gli abusi con la sicurezza che troveranno le istituzioni pronte a garantire loro sicurezza e protezione”.  

"L'Ulss 3 Serenissima - sottolinea Gianfranco Pozzobon, Direttore dei Servizi socio-sanitari - rinnova l'impegno delle sue strutture e dei suoi operatori a contrasto della violenza di genere. Punto nodale di questo impegno sono i Pronto Soccorso, dove si consolida l'azione di monitoraggio, e dove, anche attraverso la formazione degli operatori vengono messe in atto le migliori pratiche per la presa in carico della donna che ha subito violenza. Ma insieme ai Pronto Soccorso, il Protocollo coinvolge gli altri Reparti ospedalieri, anche questi oggetto di formazione specifica, che vengono coinvolti negli approfondimenti clinici dei casi presi in carico; e ancora, il Protocollo rende parte attiva i servizi territoriali, non ultimi i consultori familiari, che a loro volta, rispetto alla violenza domestica e di genere, hanno una corsia di accesso diretta e prioritaria". "Tra i contributi dati al nuovo Protocollo - sottolinea il Direttore Pozzobon - va ricordata la definizione delle modalità di intercettazione precoce e di attivazione dei servizi nei casi in cui la donna sia accompagnata da minori che abbiano assistito agli episodi di violenza o ne sono stati vittima".

"Il Progetto 'SOS Violenza' - aggiunge la Presidente del Consiglio comunale Ermelinda Damiano - vuole essere un ulteriore strumento contro la violenza domestica e si affianca ad altre attività quali l'accoglienza presso il Centro per il supporto psicologico, giuridico-legale e di orientamento al lavoro per le donne che subiscono violenza, la gestione delle case rifugio, i percorsi formativi agli operatori del Settore tra cui anche le Forze dell'Ordine e la Polizia locale che nello svolgimento dei loro compiti possono intercettare donne e situazioni di violenza, l'attività di sensibilizzazione nelle scuole sul fenomeno della violenza di genere. Tutte attività che questa Amministrazione porta avanti affinché le donne vittime di violenze sentano l'effettiva vicinanza delle istituzioni. Il numero delle donne che si rivolgono al Centro o vengono segnalate dai Pronto Soccorso degli ospedali di Mestre e Venezia o dalle Forze dell'Ordine è costantemente in aumento. Nel solo 2018 le donne che si sono recate ai Pronto Soccorso della nostra città perché vittime di violenza domestica sono state oltre novanta. Una media di 2 alla settimana e questo dimostra quanto importante sia non abbassare mai la guardia. Questo numero ci dimostra, al tempo stesso, che le donne non hanno più voglia di subire in silenzio. Denunciano e ora, anche grazie alla nuova legge approvata dal Parlamento su proposta del Governo sul cosiddetto "codice rosso" speriamo che si possa continuare su questa strada. Questa Amministrazione sarà sempre al fianco di chi subisce violenza, soprattutto se si tratta di soggetti deboli. Solo nel primo semestre di quest'anno si sono rivolte per la prima volta al Centro Antiviolenza del Comune di Venezia 173 donne che si aggiungono alle donne già seguite e sono state ospitate nelle due case rifugio 11 donne con 9 figlie/e minorenni. A loro arrivi tutto il nostro sostegno - conclude Damiano - e a quelle che ancora non hanno trovato il coraggio di denunciare ricordo che al Centro troveranno sempre le porte aperte e qualcuno disponibile a rispondere alle loro preoccupazioni".

Il Centro Antiviolenza risponde al numero telefonico 0415349251 o all'indirizzo mail centro.antiviolenza@comune.venezia.it, e maggiori informazioni possono essere reperite nel sito: www.comune.venezia.it/content/centro-antiviolenza.

Argomenti: 

Unisciti al canale Telegram del Comune di Venezia

Top