Quaranta candeline per il teatro più antico della Città. In una cornice del tutto speciale questa sera il sindaco di Venezia Luigi Brugnaro e il presidente del Teatro Stabile del Veneto Giampiero Beltotto hanno dato il via ai festeggiamenti per l’anniversario della riapertura del Teatro Goldoni che, dopo oltre trent’anni di chiusura, il 22 aprile 1979 riaprì le porte alla Città e al Mondo. Al centro della serata il debutto in prima nazionale de La casa nova di Carlo Goldoni, una produzione dello Stabile del Veneto per la regia di Giuseppe Emiliani che ha visto per la prima volta in scena gli attori della Compagnia Giovani dello Stabile.
Sul palco sindaco e presidente hanno aperto la serata conferendo un riconoscimento a chi, in questi ultimi quarant’anni, ha contribuito con il proprio lavoro alla storia del Teatro veneziano: Massimo Molinari, dipendente del Goldoni dal ’79 prima in biglietteria e oggi nell’ufficio produzione dello Stabile del Veneto, premiato da Alberto Villanova, presidente della Commissione cultura del Consiglio Regionale Veneto; Alvise Battain, interprete goldoniano e nipote del grande Emilio Zago che proprio il 22 aprile 1979 recitò nello spettacolo di inaugurazione La locandiera, ha ricevuto il riconoscimento da Angelo Tabaro, ex presidente del Teatro Stabile del Veneto; Giuseppe (Bepi) Morassi insignito di un premio alla carriera dal sindaco Brugnaro per i suoi quarant’anni di lavoro come regista. Morassi, oggi direttore dell’Organizzazione Tecnica e di Produzione del Teatro La Fenice, diresse tra l’altro sulla scena del Goldoni gli spettacoli Uno di quelli che fanno i re di Welles-Fink con Giancarlo e Mattia Sbragia (1991), Svevo a Venezia di Paolo Puppa con Alberto Lionello (1991) e l’Alfabeto dei villani di Ruzante (1997/98).
"La storia di questo teatro è la storia di questa città - ha sottolineato il sindaco Luigi Brugnaro - consegnando al presidente Beltotto il leone alato di Venezia. Vogliamo che questo simbolo sia un riconoscimento per le maestranze che hanno lavorato e continuano a lavorare in questo teatro dando tanto alla città”.
"Cari amici della Città e del Goldoni. Quaranta anni fa questo teatro era chiuso e se ha riaperto le sue porte è stato solo grazie al Comune di Venezia - ha affermato sul palcoscenico il presidente Beltotto -. Quindi quella di stasera è una festa di ringraziamento perché siamo consapevoli che dire grazie al Sindaco e a chi oggi siede in Consiglio comunale significa essere riconoscenti a tutte le Istituzioni presenti e passate e, soprattutto, ai veneziani. Per questo palcoscenico è passata la vita della nostra città. Il teatro è fatto di persone, che tutti i giorni si impegnano in un lavoro difficile ma bellissimo, ci auguriamo di essere sempre all'altezza della sua grande storia".
Il Teatro Goldoni - la storia
Costruito nel 1622 dalla nobile famiglia dei Vendramin, il Teatro Goldoni, un tempo noto con il nome di San Salvador prima e di San Luca poi, è il più antico teatro di Venezia ancora in attività. A metà Settecento fu “casa” per il celebre commediografo di cui oggi porta il nome che qui intraprese quella riforma del teatro per cui è noto in tutto il mondo scrivendo molte delle sue opere di successo come Il campiello, Gl’innamorati, I rusteghi, La trilogia della villeggiatura, Sior Todero brontolon, Le baruffe chiozzotte, La casa nova e Una delle ultime sere di carnovale. Spettatore dei grandi eventi del passato, ospitò sul palcoscenico i più grandi nomi della scena artistica del primo Novecento come Eleonora Duse che nel marzo del 1922 fu al Goldoni con due recite straordinarie: La donna del mare di Ibsen e La porta chiusa di Marco Praga. Al termine della seconda Guerra Mondiale, il 15 giugno 1947, il teatro venne chiuso per inagibilità. Dopo trentadue anni di lavori e proroghe continue, il 22 aprile 1979 il teatro completamente ricostruito secondo i canoni della sua antica bellezza riaprì finalmente le porte alla Città e al mondo con lo spettacolo de La locandiera di Goldoni per la regia di Giancarlo Cobelli con Gabriele Ferzetti e Carla Gravina. Da allora alla guida del teatro si sono succeduti i direttori Gian Antonio Cibotto, Giorgio Gaber, Giulio Bosetti - primo direttore artistico del Teatro Stabile del Veneto nel 1992 - Mauro Carbonoli, Luca De Fusco, Alessandro Gassmann e, l’attuale Massimo Ongaro.
Venezia, 11 aprile 2019