Mercoledì 13 e giovedì 14 marzo sul palcoscenico del teatro Toniolo va in scena Dr Nest, uno spettacolo unico della compagnia Familie Flöz conosciuta in tutto il modo per il suo modo di fare teatro servendosi di mezzi che vengono “prima” del linguaggio parlato. Con questa nuova produzione, ritorna alla maschera per analizzare l’enigmatica cartografia del cervello e le torbide profondità dell’animo umano.
Giovedì 14 marzo, alle17.30, si svolge l'ultimo appuntamento della rassegna Biblioteca prima del Teatro: i protagonisti della compagnia Familie Flöz, incontreranno il pubblico alla Vez prima dello spettacolo al Toniolo. L'ingresso è gratuito fino ad esaurimento posti.
La trama parla del dottor Nest mentre sale sul treno notturno in una remota città intenzionato a lasciarsi alle spalle ricordi spiacevoli e una vita dissestata, a «Villa Blanca» scende finalmente la notte. Nell’isolata casa di cura, un crogiolo di folli destini, egli assume il nuovo incarico sicuro di sé. Spinto dalla curiosità, dalla sete di sapere e dall’empatia incontrerà qui i fenomeni insoliti e misteriosi dei suoi pazienti: ricordi sbiaditi, corpi non più soggetti alla volontà del singolo, personalità dissociate, demoni e allucinazioni.
Lo stesso dottor Nest rischia di perdere il senso dell’ordine. Ciò che in un primo momento è fonte di sconcerto, risulta ben presto il folle specchio dei suoi dubbi ed insicurezze. Il confine fra normale e anormale, fra conscio ed inconscio, fra sano e malato sbiadisce davanti ai suoi occhi.
Con il nuovo spettacolo Familie Flöz ritorna alla maschera. Con essa e grazie ad essa la compagnia analizza l’enigmatica cartografia del cervello e le torbide profondità dell’animo umani. La compagnia spalanca le porte di una casa di cura rivelando ai visitatori i mondi bizzarri dei suoi abitanti – e del personale. Movimento, spazio, parola, luce e suono creano una narrazione della fragilità del destino umano tanto tragica quanto comica.
Familie Flöz fa teatro servendosi di mezzi che vengono “prima” del linguaggio parlato. Ogni conflitto si manifesta prima di tutto nel corpo. Il conflitto corporeo è l'origine di ogni situazione drammatica. Tutte le pièce teatrali hanno origine da un processo creativo-collettivo, nel quale tutti gli interpreti fungono anche da autori di figure e di situazioni. Nel corso di svariate improvvisazioni, il gruppo individua un tema, raccoglie materiale drammatico e ne discute ancora molto a lungo, prima di mettere in gioco le maschere. Similmente a un testo, una maschera porta con sé non solo una forma, ma anche un contenuto. Il processo di sviluppo di una maschera, che va dalla sperimentazione sul palco, fino alla simbiosi attore/maschera è determinante per il risultato. Ricettivi anche verso le reazioni degli spettatori, con uno sguardo critico sempre rivolto al proprio lavoro, tutte le produzioni Flöz vengono spesso modificate nel corso del tempo, sviluppando così la loro pienezza e intensità.