Dopo la fine della prima guerra mondiale, la zona, che si trovata in stato di totale in abbandono dall'epoca dell'invasione napoleonica, ha cominciato a rifiorire con un forte intervento di urbanizzazione.
Grazie ai progetti di recupero affidati agli architetti Duilio e Giuseppe Torres, Giulio Alessandri e all’ingegnere Fausto Finzi, la barena circostante l’isola, trasformata in sacca e successivamente utilizzata come zona di addestramento per i militari, è stata bonificata ed urbanizzata e sono state edificate case e palazzine, costruiti viali, progettati giardini e parchi, costruendo, in pratica, un intero quartiere dal nulla.
Essendo così recente, la toponomastica e la numerazione dell’Isola di Sant’Elena non seguono quelle del resto della città: solo qui troviamo viali, mentre i numeri civici sono indipendenti per ciascuna calle.
Si può ripercorrere per immagini la storia dell'urbanizzazione di questa zona di Venezia sfogliando le foto digitalizzate dell'Archivio di Urbanistica sul sito www.albumdivenezia.it.