Il 20 novembre monumenti e palazzi veneziani si accendono di rosso: un messaggio simbolico a sostegno dei cristiani perseguitati e della libertà religiosa

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Venezia illuminata di rosso
 

Il 20 novembre monumenti e palazzi veneziani si accendono di rosso: un messaggio simbolico a sostegno dei cristiani perseguitati e della libertà religiosa

16/11/2018

Un gesto simbolico per lanciare un messaggio forte a sostegno della libertà religiosa. Martedì 20 novembre, in occasione del pellegrinaggio diocesano dei giovani con il patriarca di Venezia, Francesco Moraglia e il vescovo copto cattolico Botros Fahim Awad Hanna, numerosi monumenti del centro storico e della terraferma veneziana verranno colorati di rosso in ricordo e memoria dei cristiani martiri e perseguitati nel mondo.

L'iniziativa è stata presentata questa mattina, poco dopo l'inaugurazione del ponte galleggiante che da Santa Maria del Giglio collega la Basilica della Salute, dal patriarca Francesco Moraglia, dall'assessore alla Coesione sociale, Simone Venturini e da Alessandro Monteduro, direttore della Fondazione Aiuto alla Chiesa che soffre, promotrice del progetto insieme al Patriarcato di Venezia e al Comune di Venezia.

Il ritrovo per tutti i giovani partecipanti e per chi fosse desideroso di unirsi al momento di preghiera è fissato alle 18.15 all'ingresso della Basilica di San Marco. Seguirà il cammino lungo le calli veneziane e l'attraversamento del ponte votivo sul Canal Grande. Sarà in questo momento che la Basilica della Salute e il tratto antistante del Canal Grande, così come il Ponte di Rialto, la Scala Contarini del Bovolo, i palazzi Ca’ Rezzonico, Ca’ Pesaro, Ca’ Farsetti e Ca’ Loredan, la Biblioteca civica Vez di Mestre e la Torre di Mestre si illumineranno di rosso.

“Abbiamo bisogno di segni - ha sottolineato il Patriarca -, non perché viviamo in un mondo incantato, ma perché i simboli affermano qualcosa che riguarda l'uomo. Tingere di rosso gli edifici più significativi di una città vuol dire mandare un messaggio che non ha bisogno di essere tradotto in linguaggi perché è universale. I nostri i ragazzi porteranno a casa  un modo diverso di guardare la quotidianità”.

“La richiesta iniziale nel giugno scorso – ha spiegato l'assessore Venturini – era di accendere la Basilica della Salute, ma l'Amministrazione comunale, su proposta del sindaco, ha voluto rilanciare mettendo a disposizione altri edifici perché il tema della liberà religiosa deve interrogare le coscienze civili, le comunità internazionali,  i Governi e l'Europa che su questi temi, negli ultimi decenni, si è dimostrata assente quasi si trattasse di un tema scontato. Abbiamo messo a disposizione la città di Venezia perché facesse da cassa di risonanza a questo importante messaggio. Venezia è una città che nei secoli ha dialogato con il mondo e rispetta le religioni. Per questo motivo crediamo e sosteniamo questa importante iniziativa, perché arrivi alle orecchie di chi si occupa di diritti umani. Non dimentichiamo infatti che se per i nostri ragazzi è normale professare la fede, andare a catechismo e a Messa, in altre parti del mondo si può rischiare la vita”.

“Non capita spesso di riuscire a creare questa sinergia su un tema che non affascina particolarmente le nostre comunità – ha evidenziato Monteduro, ricordando i 5.379 progetti di ACS in 149 paesi del mondo. Il gesto che compiremo il 20 novembre a Venezia vuole essere anche una denuncia contro i fondamentalismi religiosi e l'indifferenza delle Istituzioni internazionali verso le minoranze religiose”.

All'iniziativa, promossa con la collaborazione della Soprintendenza, della Fondazione Musei Civici e l'IRE, tutti i giovani sono invitati a partecipare indossando una giacca, un cappello, una sciarpa rossa.

Mercoledì 21 novembre alle ore 10 nella basilica della Salute si svolgerà poi la solenne concelebrazione eucaristica presieduta dal  patriarca Moraglia alla presenza dei sacerdoti e dei fedeli veneziani e delle autorità cittadine.

 

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