Baretteri

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Baretteri

19/11/2018

Ai tempi della Serenissima i Baretteri erano gli artigiani che confezionavano e vendevano i berretti in lana e in cotone, mentre i cappelli, venivano fabbricati e venduti dai Capeleri ed in particolare dai Capeleri de feltro. Tutt'ora esistono toponimi che ricordano queste attività: a San Marco il ponte dei Bareteri, mentre il toponimo Capeler si trova a San Marco, San Polo e Dorsoduro.

Un'arte diffusa in tutto il Levante

I Baretteri usavano tinture molto resistenti nel tempo e dalle tonalità raffinate tanto che, la qualità del  prodotto, fece estendere la loro fama in tutto il Levante ed acquisire una vasta clientela anche al di fuori del territorio della Repubblica di Venezia. I Baretteri confezionavano oltre che caldi berretti per l'inverno, anche berretti per i marinai. Dalla sua fondazione fino alla fine del XVIII secolo, la sede dell'Arte dei Bareteri fu nella chiesa di “San Biasio ai Forni”, a Castello (fondata nel XI secolo, nel 1754 la chiesa fu demolita e nel 1757 ricostruita; il vicino "granaio", oggi sede del museo Navale, riforniva i forni che cuocevano il “pane biscotto” adatto per l'imbarco sulle galee in partenza dalla Serenissima). A partire dal 1807, la sede dell'Arte dei Baretteri fu trasferita nella chiesa di San Zulian, sede dell'Arte dei Marzeri. Il 15 agosto veniva celebrata la festa della patrona, che era, per entrambe le Arti, la Vergine dell'Assunzione.

Secondo le statistiche, alla fine del XVIII secolo, si contavano 7 botteghe di baretteri.

Artigiani specializzati per ogni genere di vestiario

Le cosiddette “Arti del vestiario” erano numerose a Venezia ed ogni capo ed accessorio di abbigliamento veniva prodotto da artigiani appartenenti ad una precisa Arte; fra questi oltre ai citati Baretteri ricordiamo: Calegheri e Zavateri (scarpe e stivali; ciabatte e zoccoli),i Calegheri todeschi (calzature), i Calzeri da seda (calze, pantaloni con telaio), i Capeleri (cappelli di feltro), i Centureri e Fiuberi (cinture in seta, in oro, in argento e fibbie), i Coroneri e Anemeri (corone e anime di bottoni), i Giuponeri (giubbe, tonache e vesti imbottite), i Greghi capoteri (tabarro e schiavina), Gucciadori (calze, camicie e guanti), i Paruchieri (parrucche), i Sartori (abiti).

Una calle, una storia: viaggio tra i toponimi veneziani alla scoperta del passato della Serenissima

 

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