Il sindaco di Venezia, Luigi Brugnaro, e l’assessore comunale alla Coesione sociale, Simone Venturini, sono intervenuti questo pomeriggio all’Isola di San Giorgio Maggiore, all’inaugurazione del Padiglione della Santa Sede “Vatican chapels” per la 16. Mostra internazionale di Architettura di Venezia alla presenza del Cardinale Gianfranco Ravasi, presidente del Pontificio Consiglio alla Cultura, di monsignor Paul Tighe e del patriarca di Venezia Francesco Moraglia.
“Siamo particolarmente orgogliosi di ospitare il Padiglione della Santa Sede a Venezia, luogo d’incontro e di culture. È la prima volta nella storia della Biennale ed è un grande riconoscimento del ruolo della città" - ha dichiarato il sindaco Brugnaro.
"Vatican chapels” è un'opera collettiva, un "padiglione diffuso" composto da 10 cappelle votive progettate da altrettanti grandi architetti internazionali e realizzate da un pool di aziende d'eccellenza provenienti dal territorio. Curatori: Francesco Dal Co e Micol Forti. Espositori: Andrew Berman, Francesco Cellini, Javier Corvalan, Eva Prats e Ricardo Flores, Norman Foster, Teronobu Fujimori, Sean Godsell, Carla Juacaba, Smiljan Radic, Eduardo Souto de Moura, Francesco Magnani e Traudy Pelzel.
Il progetto per il padiglione della Santa Sede deriva da un modello preciso, la “cappella nel bosco” costruita nel 1920 da Gunnar Asplund nel Cimitero di Stoccolma. Per rendere il pubblico partecipe delle ragioni di questa scelta, il primo episodio che s’incontra all’ingresso del Padiglione della Santa Sede è uno spazio espositivo, dove sono esposti i disegni e il plastico della “cappella nel bosco” di Asplund. Il tema è stato proposto ai dieci architetti invitati a costruire altrettante cappelle, riunite nell’area alberata che si trova nell’isola di San Giorgio, per formare il padiglione. Le cappelle – hanno spiegato i curatori - sono isolate in un ambiente naturale del tutto astratto, connotato unicamente dal suo emergere dalla laguna. Nel bosco dove sorge “Vatican chapels” non vi sono mete e l’ambiente è soltanto una metafora del peregrinare della vita.
Venezia, 25 maggio 2018
Venezia, 25 maggio 2018