L'assessore Venturini e i ragazzi dello “Stefanini” all' “Anffas open day” per festeggiare i sessant'anni dell'associazione

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Venturini incontra gli ospiti dell'Anffas
 

L'assessore Venturini e i ragazzi dello “Stefanini” all' “Anffas open day” per festeggiare i sessant'anni dell'associazione

28/03/2018

    Una mattinata speciale per gli studenti di due classi dell'istituto “Stefanini” di Mestre, ospiti dei ragazzi dell'Anffas, nel giorno in cui si è celebrata l'XI Giornata della disabilità intellettiva e/o relazionale, nonché il 60° anniversario di fondazione dell'associazione.

    Nella sede di via sant'Alberto Magno gli studenti hanno vissuto alcuni momenti davvero pregnanti, partecipando dapprima ad un incontro in cui medici, operatori e volontari hanno spiegato l'attività del Centro, e poi ad una divertente seduta di “yoga del sorriso” con gli ospiti della struttura.

    “Quella di oggi, per voi ragazzi – ha sottolineato l'assessore comunale alla coesione sociale, Simone Venturini, che, accompagnato dalla presidente Graziella Peroni, ha portato il saluto dell'Amministrazione cittadina sia in questa sede che in quella di via Portara – è stata un'opportunità importante. Questa mattina avete avuto modo di conoscere sia dei nuovi amici, che una realtà della nostra città di solito poco visibile, ma che svolge un ruolo davvero importante, perché è nata con l'obiettivo non di confinare o 'escludere' queste persone, ma, all'opposto, di farle sentire parte attiva della società. Chissà che magari questa sia anche l'occasione, per alcuni di voi, di avvicinarsi attivamente al mondo del volontariato.”

    Ogni anno, il 28 marzo, l'Anffas (l'associazione nazionale delle famiglie con persone con disabilità intellettive e/o relazionali) apre all'intera collettività le porte delle sue circa 1.000 strutture, sparse in tutta Italia, con un duplice obiettivo.
    
    Da un lato, quello di sensibilizzare e informare sui temi delle disabilità intellettive e disturbi del neurosviluppo promuovendo un messaggio di speranza affinché si affermino i principi e diritti civili e umani sanciti dalla Convenzione Onu sui Diritti delle Persone con Disabilità.

    Dall'altro di diffondere una nuova cultura della disabilità, portando la collettività a contatto con una realtà che è molto distante da quella, stereotipata, che stigmatizza le persone con disabilità intellettive e disturbi del neurosviluppo e che le vede, sbagliando, come persone passive e con limitazioni, solo bisognose di assistenza, compassione e strutture sanitarie, se non, addirittura, come dei pesi.

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