La Giunta comunale, nella seduta del 29 dicembre scorso a Mestre, ha dato il via libera alla delibera di valorizzazione dell'immobile denominato "Ex Centro Civico di via Poerio a Mestre" per destinarlo, dopo specifica variante urbanistica, all'esercizio commerciale di attività di ristorazione, somministrazione di alimenti e bevande e attività complementari e collegate. La delibera licenziata dalla Giunta verrà discussa in Commissione e poi in Consiglio comunale per il voto conclusivo per l’approvazione dei principi e l’adozione della specifica Variante al Piano degli Interventi.
Il riutilizzo dell’immobile - si legge nel provvedimento - posizionato all’imbocco di Piazza Ferretto, mira a rivitalizzare il tessuto economico-sociale di Mestre, costituendo anche un possibile volano a favore delle limitrofe attività economiche e culturali. La delibera propone di estendere le funzioni a ristorazione all’intero fabbricato, con altre attività complementari e collegate, che permettano di elevare l'ex Centro Civico a punto di riferimento non solo cittadino, ma per l’intero territorio della Città Metropolitana e per i turisti e visitatori interessati dalla cultura gastronomica locale. La delibera sottolinea, infine, che la piena rivitalizzazione dell'immobile potrà comportare evidenti benefici anche nell’ambito della sicurezza dei luoghi, che verrà garantita grazie al continuo presidio della zona, in particolare nelle ore serali e notturne, assicurando, nel contempo, anche un positivo riscontro sul piano occupazionale.
Nel corso del 2016 era stato pubblicato un avviso per idee e proposte sul riutilizzo dell’ex Centro Civico, che sono state vagliate attentamente dall’Amministrazione, soprattutto nei riguardi della sostenibilità economica del progetto e delle sue funzioni anche a medio e lungo termine.
Per fare in modo che la struttura sia veramente funzionale al nuovo impiego sarà indispensabile che la disposizione attuale degli spazi interni dell'ex Centro Civico subisca delle modifiche, quali la realizzazione di due nuovi solai in corrispondenza del cavedio centrale presente al primo piano e al secondo piano, al fine di ottimizzare gli spazi senza però alterare l'aspetto esterno del fabbricato.
Interventi stimati in oltre 1,1 milioni di euro, che dovranno essere sostenuti da un soggetto privato, selezionato attraverso un procedimento di evidenza pubblica, in grado di garantire adeguati standard qualitativi e che abbia una comprovata esperienza nel campo della ristorazione. Inoltre, lo stesso soggetto aggiudicatario della procedura dovrà versare quale canone di locazione annuo a base d'asta per l'utilizzo dell'immobile 149.868 euro al lordo del costo delle opere realizzate e riconosciute a scomputo.
La delibera dispone che i soggetti che presenteranno le proposte progettuali dovranno tener conto dei seguenti aspetti principali: lo sviluppo imprenditoriale, quello gestionale e non ultimo quello architettonico. Il provvedimento consiliare da inoltre mandato alla Giunta Comunale di approvare, nel rispetto di tali aspetti progettuali, i criteri di selezione del soggetto economico con il quale sottoscrivere l’atto convenzionale, le principali obbligazioni del soggetto attuatore, la migliore descrizione e individuazione del bene oggetto di locazione.
Per quanto riguarda il progetto imprenditoriale questo dovrà avere come elemento centrale la cultura del cibo, dell’alimentazione e dello stile di vita e dovrà coinvolgere le aziende del territorio regionale per la fornitura delle materie prime e prevedere lo sviluppo di attività complementari e collegate aventi ad oggetto percorsi formativi da istituire nell’ambito della così detta “alternanza scuola-lavoro” con il concreto coinvolgimento degli istituti scolastici, oltre che corsi formativi di cucina, sia per amatori che per professionisti, ed eventi che abbiano ad oggetto la cultura e l’educazione alimentare, anche con riferimento al territorio e alla sua storia.
Per quanto riguarda il progetto gestionale dovrà illustrare, con maggiore dettaglio, le scelte imprenditoriali effettuate con particolare attenzione alla comprovata esperienza nel campo della ristorazione, all’utilizzo di prodotti locali nel rispetto del ritmo delle stagioni e della sostenibilità ambientale, al rispetto delle tradizioni culinarie venete. Dovranno inoltre essere illustrate le tipologie, le modalità di attuazione ed i partner selezionati riferiti alle attività complementari e collegate da avviare, i livelli occupazionali previsti, gli orari di apertura e chiusura del locale, gli strumenti di presidio dell’ambito, la quantificazione dell’investimento complessivo previsto, oltre che ogni altra iniziativa di interesse pubblico riferibile all’immobile e all’attività svolta.
Infine, per quanto riguarda il progetto architettonico, dovrà prevedere la valorizzazione del bene immobile di proprietà del Comune di Venezia, attraverso il suo recupero, con la possibilità di ricavare ulteriori spazi.
Venezia, 3 gennaio 2018