Campo San Polo
11/06/2021Campo San Polo è il campo più grande di Venezia e, fino al 1493, è stato utilizzato per coltivare ortaggi e frutta e in parte adibito a pascolo. Molti campi e spazi aperti della città ospitavano orti e prati, ai tempi della Serenissima Repubblica.
Con i primi insediamenti nelle isole della laguna, fu lentamente bonificato il territorio paludoso che corrispondeva agli attuali sestieri di San Polo e Santa Croce, detto il Luprio, e si poterono sfruttare alcune aree di terreno particolarmente fertile e adatto alle colture.
Quando perse la sua funzione di campo coltivato, Campo San Polo venne pavimentato e al centro fu sistemato un pozzo con vera ottagonale in pietra d’Istria.
Divenne così luogo di mercati, incontri, giochi e tornei, come ad esempio il gioco della palla e della caccia al toro; fu posto un bersaglio per il tiro con la balestra, utilizzato dai giovani per allenarsi, e divenne una delle zone più famose e frequentate di Venezia.
Tra il XVI e il XVII secolo ospitò anche i mercatini dei poveri che solitamente si tenevano a San Marco; tuttavia l’aspetto ludico che attirava il popolo in maniera massiva e la conseguente confusione che ne derivava, fece sì che nel 1611 il governo della Serenissima vietasse che in campo San Polo si svolgessero giochi e vendita di “mercanzie”.
Una targa in pietra, tuttora visibile all’esterno della chiesa, riporta la restrizione deliberata dal governo della Serenissima.
Se a san Polo, dal 1611, fu vietato lo svolgimento della caccia al toro, il cruento “gioco” continuò, soprattutto durante il Carnevale, negli altri campi di Venezia ed anche in piazza San Marco, fino al 1802 quando si verificò un gravissimo incidente. In quell’anno infatti, in Campo Santo Stefano, un toro imbizzarrito terrorizzò il pubblico ed una gradinata, costruita per la festa, crollò per il tumulto delle persone, provocando la morte e il ferimento di alcuni spettatori.
La chiesa, dedicata a San Paolo apostolo, fu, secondo le cronache, edificata nell'837, su decisione del doge Pietro Tradonico.
Il suo aspetto fu modificato nel XIV secolo inserendo elementi gotici su progetto dell’architetto e scultore Bartolomeo Bon, fra cui il portale, le ogive sulla navata laterale e il rosone sulla facciata.
La chiusura del porticato d’ingresso diede posto al settecentesco Oratorio del Crocefisso che custodisce il ciclo della Via Crucis, opera di Giandomenico Tiepolo.
Nel 1804 la chiesa di San Polo subì un pesante restauro su progetto dell’architetto Davide Rossi, mentre un intervento del 1930 ha portato alla luce il soffitto a carena di nave simile a quelli delle chiese di Santo Stefano e di San Giacomo dell'Orio.
Campo San Polo è circondato da prestigiosi edifici fra I quali Palazzo Maffetti Tiepolo, Palazzo Soranzo, Palazzo Donà, Palazzo Corner Mocenigo.