Le società remiere veneziane nuovamente in acqua per la solidarietà: torna, per la tredicesima volta, domenica 14 ottobre, il Trofeo “Città di Venezia”, la regata sprint nel canale di Cannaregio promossa dall'associazione “Remiere Punta san Giobbe”, a sostegno delle associazioni di volontariato operanti in città.
La manifestazione è stata presentata questa mattina, a Ca' Farsetti, con una conferenza stampa a cui hanno preso parte il consigliere delegato del sindaco alle Tradizioni, Giovanni Giusto, ed una folta rappresentanza del comitato organizzatore, di cui si è fatto portavoce il presidente dell'associazione “Remiere Punta san Giobbe”, Roberto Leprotti.
“E' una vera e propria gara – ha osservato Giusto – con tanto di giudici cronometristi e classifiche ufficiali, in cui però, per una volta, i veri protagonisti non sono gli atleti, ma le associazioni di volontariato che essi rappresentano, per far conoscere ai cittadini l'attività che queste svolgono ed il ruolo essenziale che hanno nella vita della nostra città.”
In acqua scenderanno infatti nove equipaggi: uno per ognuna delle otto remiere presenti, più uno formato dai giovani vogatori veneziani più promettenti. Ogni equipaggio non rappresenterà però la propria remiera, ma una delle nove associazioni di volontariato sostenute, vestendone pure i colori: Aita, Aido, Airc, Avapo, Amici del Cuore, Avis, Anffas, Ail e Alice.
Sarà una regata “sprint” a cronometro individuale: ogni equipaggio partirà a distanza di due minuti, coprendo un percorso di circa 3 minuti e mezzo, nel canale di Cannaregio. Il programma della manifestazione prevede alle ore 10 l'apertura delle postazioni delle associazioni di volontariato e la sfilata delle “Pink Lioness in Venice”, seguita dal corteo di barche tradizionali a remi. Alle 10.15 sarà invece dato inizio alla gara, mentre le premiazioni sono previste per le ore 11.30.
“La manifestazione – ha aggiunto Giusto – sarà anche un grande volano per promuovere la 'voga alla veneta', un modo di stare in barca unico al mondo: una tradizione, e se vogliamo anche una filosofia di vita, patrimonio della sua storia, che Venezia deve non solo preservare, ma divulgare sempre più tra le giovani generazioni.”