Non conosce sosta l'attività di contrasto ai reati predatori svolta dalla Polizia municipale del Comune di Venezia.
A cadere oggi nella rete tesa dagli uomini del Nucleo di Polizia giudiziaria è stata una coppia di borseggiatrici minorenni, molto attive in città da diversi mesi.
Una delle due era stata notata dalle Forze dell'ordine perché solita travestirsi da donna araba o comunque di osservanza musulmana. La donna era stata scoperta quasi per caso circa un mese fa nella zona compresa tra piazzale Roma, il ponte della Costituzione e il ponte degli Scalzi, mentre indossava un "niqab" bianco, un ampio scialle bianco che, usato come copricapo, lasciava scoperti solo gli occhi. Trascorsa mezz’ora, la stessa donna era stata vista dagli uomini del Nucleo di Polizia Giudiziaria mentre indossava il medesimo foulard con modalità "hijab", ovvero con tutto il volto scoperto. Questa circostanza ha indotto la Polizia locale a svolgere ulteriori approfondimenti e a scoprire che in realtà si trattava di una borseggiatrice bosniaca.
L’arresto delle due sorelle è avvenuto oggi alle ore 12.20 sul ponte di Rialto, dove avevano preso di mira, con successo, una cittadina tedesca che portava una borsa sulla schiena.
Consolidata la tecnica già utilizzata in precedenza, con una delle borseggiatrici che "operava" coperta da uno scialle nero, mentre la complice rimaneva in copertura sul fianco. Subito dopo il furto, per liberarsi del portafoglio, le due donne hanno fatto una repentina retromarcia scendendo dal ponte di Rialto verso San Polo, dove hanno però trovato gli uomini della Polizia locale che le hanno sorprese con il portafoglio in mano e duecento euro nascosti nel reggiseno.
Le due fermate sono ora rinchiuse nel carcere minorile "Santa Bona" a Treviso a disposizione dell'Autorità Giudiziaria.
La "borseggiatrice con il velo" è stata colta in flagranza dalla Polizia locale già quattro volte nell'ultimo anno e mezzo.