L'assessore comunale all'Urbanistica e all'Ambiente, Massimiliano De Martin, è intervenuto questa mattina all'apertura del workshop internazionale “Towards a Global Network of Water Museums”, organizzato dall'Ufficio regionale dell'Unesco a Palazzo Zorzi. Lo scopo della tre giorni è duplice: da un lato proporre una riflessione sui modelli di gestione dell'acqua che sono stati sviluppati nel passato da parte delle comunità dell'acqua disseminate sul Pianeta, dall'altro cercare - su queste basi - nuovi modi per arrivare ad un consumo sostenibile di questa risorsa, messa oggigiorno sempre più a rischio dal cambiamento climatico, dall'inquinamento e dallo spreco. Partecipano al convegno, che si chiuderà dopodomani, giovedì 4 maggio, rappresentanti di musei dedicati all'acqua provenienti da diverse parti del mondo.
“Oggi qui l'Amministrazione si presenta a braccia aperte per accogliere la proposta di un museo dell'acqua a Venezia – ha dichiarato l'assessore De Martin, dopo aver portato i saluti del sindaco, Luigi Brugnaro, ed evidenziato come l'attuale Giunta sia fortemente attenta al tema della convivenza con l'acqua, che ha da sempre caratterizzato la storia della città -. Solitamente quando si apre un museo si raccolgono le cose già fatte, questo invece sarà un museo che accoglierà il futuro, quindi le cose da fare, perché l'acqua è una risorsa che va assolutamente preservata”.
“Un appello che va lanciato in particolare al mondo dell'industria – ha continuato De Martin proprio in merito alla necessità di arrivare ad avere un consumo sostenibile dell'acqua - è quello di etichettare i propri prodotti, dichiarando anche quanta ne viene utilizzata per la loro realizzazione”.
L'assessore ha poi voluto ringraziare l'Unesco, a nome dell'Amministrazione, per la sensibilità dimostrata negli anni verso Venezia: “E' nostra ferma intenzione interloquire con l'Unesco e partecipare a progetti concreti, com'è questo”. Riguardo alla gestione della risorsa idrica a livello locale, De Martin ha concluso ricordando che, nella relazione presentata all'Unesco a Parigi lo scorso gennaio, la Giunta ha proposto di fare una buffer zone non limitata alla sua costa, ma di pensare ad un bacino scolante, dalle sorgenti fino ai delta dei fiumi.