Chiaviche di Sant'Erasmo: ci sarà un gestore per la loro movimentazione

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Motoscafo con il sindaco davanti ad una chiavica a S.Erasmo
 

Chiaviche di Sant'Erasmo: ci sarà un gestore per la loro movimentazione

04/11/2016

La Giunta comunale ha approvato una deliberazione grazie alla quale il Comune di Venezia e il Provveditorato Interregionale OO.PP. (già Magistrato alle Acque), con i finanziamenti della Legge Speciale per Venezia, si accolleranno congiuntamente le spese di gestione e manutenzione ordinaria delle chiaviche dell'Isola di Sant'Erasmo.

Il provvedimento è la risposta concreta che il Comune di Venezia ha deciso di dare ai cittadini di Sant'Erasmo, a seguito del sopralluogo compiuto qualche tempo fa sull'isola dal sindaco, Luigi Brugnaro, assieme al consigliere delegato ai Rapporti con le isole, Alessandro Scarpa “Marta”, e al consigliere comunale, Renzo Scarpa, nel corso del quale era emersa l'esigenza di rivedere l'organizzazione della movimentazione delle chiaviche in caso di acqua alta.

La Giunta ha deciso che sarà individuato un gestore che provvederà ad azionare, lungo il perimetro dell'isola, le numerose chiaviche poste allo sbocco dei canali, mentre la copertura finanziaria sarà divisa a metà tra Comune e Provveditorato.

Le chiaviche sono state realizzate dall'ex Magistrato alle Acque, nell'ambito dei provvedimenti di salvaguardia finanziati con la Legislazione speciale per Venezia, per evitare allagamenti causati da maree medio alte e consentire un adeguato deflusso in Laguna delle acque meteoriche. Una volta realizzati, i manufatti sono stati consegnati in gestione ai frontisti proprietari delle aree, in maggioranza agricoltori. Nel corso degli anni, però, i cittadini che si erano assunti l'onere della movimentazione hanno progressivamente disatteso tali compiti, per l'avanzata età o per il mancato ricambio di manodopera nel comparto agricolo. Questa situazione ha fatto sì che si siano verificati ripetuti allagamenti di acqua salata ad abitazioni e strade e che i coltivatori ancora presenti abbiano subito la perdita di prodotti agricoli di pregio, come i rinomati carciofi violetti.

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