Si è chiusa oggi la seconda edizione del Salone dell’Alto Artigianato Italiano, all’Arsenale di Venezia, che ha registrato nell’arco di quattro giorni, oltre 12mila visitatori.
Il sole ha allontanato la pioggia dei primi giorni, così la manifestazione – fortemente voluta dal sindaco Luigi Brugnaro e organizzata da Vela spa – ha registrato uno straordinario successo di pubblico, a testimonianza dell’interesse verso l’artigianato, il saper fare manuale e le secolari tradizioni che vengono tramandate da generazioni.
E già si guarda avanti, con una terza edizione che è già fissata da giovedì 2 a domenica 5 ottobre 2025.
“Oggi chiudiamo con grande soddisfazione questa edizione, ma siamo già al lavoro per la prossima, per celebrare gli artigiani, per noi veri e propri ambasciatori dei propri mestieri, attività che sono uno dei punti di forza di questo paese nonché motore della crescita economica – dichiara il sindaco Luigi Brugnaro – le imprese artigiane creano valore economico e sociale, garantiscono l’unicità del prodotto e rappresentano il vero e proprio modello italiano di produzione del Made in Italy. Portano avanti, spesso di generazione in generazione, antiche tradizioni e lavorazioni ma sono anche chiamate ad affrontare le opportunità legate alle nuove tecnologie e agli strumenti digitali senza però snaturare l’anima dei prodotti. Ad esempio, l’intelligenza artificiale rappresenta una grande sfida del mondo di oggi ma, nel contempo, la formazione resta uno strumento necessario e un valore condiviso per lo sviluppo del capitale umano e per attrarre i giovani che rappresentano il ricambio generazionale. All’Arsenale di Venezia, culla della marineria della Serenissima, abbiamo voluto far vedere questo: una selezione di volti e di storie, per mostrare uno spaccato di questa Italia che lavora e che rende il nostro paese grande nel mondo. Penso al nostro vetro di Murano, ma anche all’arte orafa, alla ceramica, alla lavorazione del legno e del ferro, ai tessuti pregiati e a tutti quei mestieri che, da Nord a Sud, rappresentano l’identità stessa del territorio. Eccellenze che vedono anche Venezia e la sua laguna in primo piano come luogo di produzione di oggetti di qualità e non solo come luogo storicamente di transito di merci e di culture tra Oriente e Occidente. Ringrazio tutti gli espositori, gli enti e le associazioni che hanno collaborato al successo del Salone, oltre alle forze dell’ordine e a tutte le maestranze che si sono spese per farci emozionare dal vivo in ogni singolo stand. Appuntamento dal 2 al 5 ottobre 2025”.
“Nonostante il tempo delle prime due giornate, siamo particolarmente orgogliosi del successo della fiera, un successo raccontato dai numeri e dalla soddisfazione degli espositori e dei visitatori – afferma Fabrizio D’Oria, direttore operativo di Vela spa e del Salone dell’Alto Artigianato Italiano – Così come per il Salone Nautico che nel 2025 taglierà il traguardo della sesta edizione, anche per questa manifestazione l’obiettivo è quello di consolidarla come un appuntamento di eccellenza per Venezia. L’Arsenale è un contesto impareggiabile dove, grazie a questi appuntamenti, innovazione e formazione diventano imperativi assoluti per crescere. Il Salone, che sin dalla prima edizione ha ottenuto dalla Regione Veneto la certificazione di fiera di rilevanza internazionale, anche per il 2024 ha ricevuto dall’ente RINA la certificazione ISO 20121:2012 che attesta che l’evento è gestito secondo i principi della sostenibilità. Un segno di attenzione”.
“Dopo il successo della prima edizione che è stata una vera e propria scommessa per Venezia, questa seconda ha rappresentato la conferma del fatto che questa manifestazione trova casa all’Arsenale – aggiunge Alberto Bozzo, Direttore commerciale di Vela Spa e del Salone dell’Alto Artigianato Italiano – Abbiamo raggiunto i 140 espositori con una crescita pari al 30% rispetto allo scorso anno, con un conseguente aumento della superficie espositiva all’interno delle Tese dell’Arsenale, pari a 7mila metri quadrati, e con un arricchimento nella varietà merceologica ospitata”.
Gli espositori, giunti dal Nord al Sud, sono stati 140, dislocati tra le Tese e le Nappe di San Cristoforo, cuore dell’esposizione, che hanno presentato una vasta gamma di lavorazioni, dai tessuti pregiati ai lavori in ceramica, dalla gioielleria ai mobili d’arte e di design, dagli strumenti musicali alla pelletteria fino ai mestieri tipici veneziani, come il vetro soffiato, il merletto o le barche tradizionali per la navigazione in laguna. Una vetrina che ha messo in evidenza ciò che c’è dietro al lavoro artigiano, la passione e la cura per ogni oggetto realizzato.
Il Salone ha proposto ogni giorno un calendario di dimostrazioni di tutti i settori che hanno permesso di toccare con mano il lavoro, la tecnica e la passione che sono necessari alla realizzazione delle opere manuali e di ingegno. Il Salone è stato, inoltre, l’occasione per discutere di futuro e di opportunità di sviluppo per le nuove generazioni che si avvicinano a questo settore produttivo. Oltre al colloquio diretto con gli artigiani da incontrare nelle diverse Tese, nei quattro giorni si sono susseguiti dibattiti, esposizioni e attività didattiche.
Per quattro giorni, inoltre, è stato ormeggiato il Glass Bateo, che ha ospitato una straordinaria esposizione di circa cinquanta opere, create da diciassette aziende concessionarie del Marchio Vetro Artistico Murano.
La Fondazione Musei Civici di Venezia ha presentato in Tesa 113 “I mestieri dell’arte”, un’iniziativa che mette in luce l’importanza delle Arti Decorative, un pilastro della creatività italiana. A partecipare sono state realtà significative come la Scuola Mosaicisti del Friuli, per il merletto l’Associazione Murazzo di Pellestrina, Associazione Marcello di Burano, l’Associazione "Il Merletto Di Chioggia", il Centro Studi Storici di Mestre con “Sacolà e… ciacola ad ago”, la Fondazione Mostra Internazionale d'Illustrazione per l'Infanzia Štěpán Zavřel di Sarmede, il Politecnico Calzaturiero del Brenta, ITS Abate Zanetti per il vetro artistico di Murano, il Liceo Artistico Statale Michelangelo Guggenheim per il tessile e il Liceo Artistico “G. De Fabris” per la ceramica di Nove.
Il Salone dell’Alto Artigianato Italiano è promosso dal Comune di Venezia e organizzato da Vela Spa nell’ambito del progetto “Venezia e la sua laguna: gestione e valorizzazione dei flussi turistici” finanziato dal Ministero del Turismo per la valorizzazione dei Comuni a vocazione turistico-culturale nei cui territori sono ubicati siti riconosciuti dall’UNESCO patrimonio dell’umanità.
Partner istituzionali della manifestazione sono: Regione Veneto, Camera di Commercio Venezia e Rovigo, Venice World Sustainability Capital Foundation, CNA Venezia, Confartigianato, Fondazione Musei Civici Venezia, oltre a Venis, AVM Spa e Veritas. Partner: Intesa San Paolo e American Express. Partner tecnico: Artemest ed Henoto.