Il 5 ottobre 1943 Fosca, Caterina e Albina Radecchi venivano trucidate nella foiba di Terli. Questa mattina, 5 ottobre 2024, le tre sorelle originarie dell'Istria vengono ricordate dal Comune di Venezia con una intitolazione. La rotonda di Favaro Veneto, nei pressi dell’incrocio tra via Triestina e via Ugo Vallenari, da oggi è dedicata alla loro memoria.
Le 26 vittime delle foibe di Terli provenivano dai paesi della Bassa Istria, vicini a Barbana. Stando alle testimonianze di vicini e parenti, le vittime erano state arrestate dai partigiani nella seconda metà di settembre, per essere rilasciate nei giorni successivi. Al sopraggiungere dei tedeschi, il 2 ottobre, i partigiani di Tito procedettero ad un secondo arresto e portarono quelle donne e quegli uomini in una casa del paese, dove alcuni subirono violenze e sevizie. Tutti vennero in seguito uccisi il 5 ottobre. Fra i 26 italiani infoibati, le tre giovani donne, di 17 anni Fosca, Caterina di 19, 21 anni Albina.
"Un piccolo gesto, come quello di un cartello di toponomastica, ma uno dei tanti fortemente voluti da questa Amministrazione sulla strada del ricordo. Un cartello può invitare a farsi delle domande, può aiutare a riflettere e magari capire. Perché sulla memoria non dobbiamo alzare bandiera bianca, mai - le parole dell'assessore alla Toponomastica Paola Mar - E' un percorso che abbiamo intrapreso con convinzione, vorremmo che ogni Municipalità celebrasse un ricordo come questo".
Proprio dalla Municipalità di Favaro Veneto, rappresentata questa mattina dal suo presidente Marco Bellato, l'idea di ricordare le tre sorelle, su invito della consigliera Barbara Forti. Alla cerimonia erano presenti anche Maika Canton, consigliera delegata alle "Manutenzioni cittadine e arredo urbano", il vicepresidente dell'Associazione nazionale Venezia Giulia Dalmazia Stefano Antonini e Marco Borghi, presidente della Municipalità di Venezia Murano Burano.