Il Consiglio Nazionale delle Ricerche inaugura nella sede veneziana la mostra “Antropocene. La Terra a Ferro e Fuoco”

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Inaugurazione e taglio del nastro
 

Il Consiglio Nazionale delle Ricerche inaugura nella sede veneziana la mostra “Antropocene. La Terra a Ferro e Fuoco”

05/05/2023

E’ stata inaugurata questo pomeriggio nella storica palazzina Canonica, in Riva dei Sette Martiri, a Venezia, la mostra “Antropocene. La Terra a Ferro e Fuoco”. All’evento ha partecipato in rappresentanza della città l’assessore all’Ambiente Massimiliano De Martin.

L’iniziativa è stata promossa dal Consiglio Nazionale delle Ricerche CNR, in occasione delle celebrazioni del centenario della fondazione dell’ente pubblico di ricerca, avvenuta il 18 novembre 1923. Presenti all’appuntamento la presidente nazionale dell’Istituto Maria Chiara Carrozza, il direttore del Dipartimento di scienze del sistema Terra e tecnologie per l'ambiente Fabio Trincardi, il direttore del CNR Ismar Mario Sprovieri, insieme a numerose autorità civili e ricercatori.

“Siamo molto felici che il CNR festeggi questo importante anniversario in città – le parole di De Marin”. "Costituisce un punto di riferimento per la salvaguardia di Venezia: grazie alle conoscenze di donne e uomini che rappresentano il mondo della ricerca si riescono a trovare soluzioni e progetti per la tutela dell’ecosistema e dell’ambiente lagunare”.

Attraverso immagini, filmati, infografiche e installazioni interattive, l’esposizione si propone di spiegare come la nostra specie umana stia influenzando l’ecosistema terrestre. Il termine Antropocene indica l’epoca geologica attuale, in cui l’uomo è divenuto il principale agente di trasformazione del nostro pianeta.

Nonostante l’entità e la pervasività delle trasformazioni in atto – hanno spiegato gli esperti - molti degli impatti causati dall’uomo rimangono “invisibili”. La mostra, basata su un’analisi interdisciplinare, vuole sensibilizzare il pubblico su questi impatti, non meno gravi di quelli più noti, attraverso materiali visivi che stimolino la percezione sensoriale dei visitatori, che potranno ‘osservare’ e ‘sentire’ in pochi istanti fenomeni difficili da cogliere nella vita quotidiana per la scala spaziale e temporale in cui si svolgono. Noi – è stato sottolineato - non vediamo processi che si sviluppano su tempi più lunghi di una generazione, come la fusione delle calotte di ghiaccio polari, o in spazi remoti come i fondali marini o i deserti; né cogliamo impatti che si diffondono a scale microscopiche come le nanoplastiche nell’ambiente e nei nostri corpi”.

La mostra si conclude in una ‘stanza di riflessione sulla speranza’: è possibile ancora “cambiare rotta”? A quali condizioni può salvarsi la nostra società globale? Quali comportamenti di produzione e consumo possono essere scardinati? Il pubblico potrà attivamente intervenire con commenti, brevi composizioni e suggerimenti che saranno riverberati sui social alimentando l’interesse e la partecipazione al tema.

L'esposizione sarà visitabile tutti i giorni dalle ore 10 alle 18, dal 6 maggio fino al 5 luglio. L'ingresso è gratuito.

Nel corso dell’appuntamento è stato anche possibile visitare la Nave Oceanografica del CNR “Gaia Blu”, ormeggiata a Venezia per l’occasione, e ascoltare un concerto di sensibilizzazione sull’inquinamento acustico sottomarino.

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