L'intervento dell'assessore De Martin al convegno “Le prospettive di rilancio del porto di Venezia” promosso dall'Ordine degli ingegneri

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Intervento De Martin
 

L'intervento dell'assessore De Martin al convegno “Le prospettive di rilancio del porto di Venezia” promosso dall'Ordine degli ingegneri

04/11/2022

L’assessore all’Ambiente Massimiliano De Martin è intervenuto nel pomeriggio all’Ateneo Veneto in occasione del convegno “Le prospettive di rilancio del porto di Venezia” promosso dall’Ordine degli ingegneri della Città Metropolitana e dal Collegio di Venezia, con la collaborazione dell’Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Settentrionale (Porti di Venezia e Chioggia).

Al centro del dibattito l’assetto del porto e il suo rapporto con la città lagunare, con un focus sulla pianificazione nazionale e regionale dei trasporti e il piano operativo di sviluppo tra digitalizzazione, infrastrutture, servizi e ambiente. Tra gli interventi che si sono susseguiti anche un approfondimento sulle tematiche ambientali del sistema lagunare veneziano, in particolare sulla necessità della convivenza tra la salvaguardia della laguna, la tutela del centro storico e lo sviluppo della portualità.

Ad aprire il convegno sono stati gli interventi di Mariano Carraro, presidente dell'Ordine degli Ingegneri della Città Metropolitana di Venezia; di Antonella Magaraggia, presidente dell'Ateneo Veneto; di Sandro Boato, presidente del Collegio degli Ingegneri di Venezia e di Piero Pellizzari, comandante della Capitaneria di Porto di Venezia.

Dalla sua funzione commerciale alla più recente e attuale vocazione industriale, la storia del porto di Venezia è stata ripercorsa nell'intervento dell'assessore De Martin: "Una storia che ha ottocento anni, cinquecento quelli del Magistrato delle Acque le cui funzioni sono fondamentali nell'ottica dello sviluppo dell'infrastruttura e si auspica che non venga cancellato da uno dei tanti decreti che facilitano l'accorpamento delle istituzioni".

Sulle prospettive di rilancio l'assessore ha messo l'accento sulla necessità di considerare il porto come una struttura complessa nella quale gioca un ruolo fondamentale "lo sviluppo di ciò che ruota attorno al porto e quindi le infrastrutture su terra". "Una riflessione sul porto, o come preferisco direi io, i porti - ha aggiunto De Martin - non può fermarsi al pensiero delle grandi navi, l'attenzione della Città è rivolta soprattutto a ciò che accade a terra, quindi alle compagnie marittime, agli spedizionieri, alle attività portuali, ai trasportatori e alle attività industriali che sono strettamente collegate all'esistenza del porto, nato il secolo scorso da una chiara volonta dello Stato italiano, perché le attività ad esso collegato erano considerate già in passato di interesse nazionale per l'intera economia adriatica".

Rimarcando la complessità del sistema porto "che ha una distribuzione di funzioni e di servizi" De Martin ha evidenziato la necessità "della riconversione del porto nella sua struttura". Rivolgendosi al presidente dell'Autorità portuale e ricordando il sostegno della Città, l'assessore nell'ottica del rilancio del porto ha auspicato la via di uno sviluppo sinergico "che tenga conto dell'aspetto ambientale, con la presa di coscienza che la crescita del sistema porto in chiave green deve andare di pari passo con quella in atto sul territorio". Sviluppo e sostenibilità, quindi, con la consapevolezza che "oggi scienza e tecnologia ci consentono di abbandonare vecchie progettazioni e costruire il futuro del porto sapendo che attorno ad esso, a terra, è necessario predisporre quelle infrastrutture utili che lo rendano più appetibile e funzionale".

“Il porto - è stato spiegato nel corso dei lavori - è ancora oggi una risorsa economica e non soltanto per Venezia: la laguna veneta è il punto dove il Mediterraneo si spinge dentro l’Europa e quella del porto di Venezia è una felice posizione strategica. E’ ancora oggi il terminal naturale per le linee di commercio marittime provenienti dall’Oriente. Il vantaggio della posizione e le opportunità del sito sono indiscutibili, ma bisogna valorizzarle e per farlo bisogna vincere le sfide del tempo moderno. Sfide che hanno molti aspetti: normativo, strutturale, ambientale, fisico, culturale e per vincerle è necessario porre mano all’assetto del porto, anche intervenendo con lungimiranza sul contesto lagunare e marittimo”.

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