Il Consiglio comunale di Venezia ha approvato questa sera all’unanimità una mozione con cui si chiede al sindaco di farsi portavoce nei confronti del Governo affinché vengano erogati in modo strutturale maggiori finanziamenti per i Centri antiviolenza, le Case di rifugio, gli sportelli antiviolenza e per gli orfani di femminicidio. Nel provvedimento viene sottolineato l’impegno delle operatrici (assistenti sociali, educatrici, psicologhe e avvocate) del centro antiviolenza del Comune di Venezia, di cui ricorre il 25° anno dalla sua apertura.
La mozione ripercorre le iniziative intraprese da Centro nel corso dell’anno a favore delle donne vittime di violenza e dei loro bambini con azioni di sostegno e di supporto psicologico e mette in evidenza il supporto dell’Amministrazione comunale non solo con il mantenimento e potenziamento degli interventi, ma anche con l’apertura di due nuovi Sportelli Antiviolenza a Villa Groggia, a Venezia e nella Municipalità del Lido.
Nel corso del 2020 - è stato ricordato - ben 221 donne, rimaste a vivere nella propria casa, si sono rivolte per la prima volta al Centro Antiviolenza per chiedere aiuto e trovare insieme alle operatrici un appoggio tangibile per uscire dalla violenza, 121 donne sono state inserite in nuovi progetti individuali di protezione e uscita dalla violenza, 7 donne e 11 minori sono stati accolti nelle due Case Rifugio, 10 nuclei sono stati accolti nei soli due mesi di aprile e maggio, 49 le consulenze giuridico-legali.
Unanime l’apprezzamento e il ringraziamento dei consiglieri comunali per le attività svolte dal Centro Antiviolenza del Comune di Venezia, il primo e per lungo tempo l’unico esempio in Italia di Centro Antiviolenza istituzionale.