“Una grande opportunità economica, scientifica e tecnologica per il Veneto e per l’Italia oltre che un'occasione di rilancio per il polo industriale di Porto Marghera”. Regione Veneto, Comune di Venezia, Università di Padova parlano all'unisono per sostenere la candidatura ad ospitare a Porto Marghera il primo Centro di ricerca internazionale per la realizzazione dell’esperimento DTT in Italia, per la generazione di energia pulita da fonti alternative.
Questa mattina, a Palazzo Balbi, l'assessore regionale allo sviluppo economico Roberto Marcato, il sindaco di Venezia, Luigi Brugnaro e il rettore dell'Università di Padova Rosario Rizzuto hanno incontrato la delegazione dell'Enea, ente di pubblico per la ricerca, innovazione tecnologica nei settori dell'energia, dell'ambiente e dello sviluppo economico sostenibile, che sta conducendo gli approfondimenti necessari a valutare la candidatura presentata dalla Regione Veneto. La sperimentazione DTT (Divertor Tokamak Test) prevede la costruzione di un Centro internazionale per gli studi sulla generazione di energia elettrica da fonti alternative: una tecnologia che consente di ottenere energia rinnovabile, sicura, inesauribile e in grado di sostituire i combustibili fossili.
“Siamo riusciti in un piccolo miracolo – ha sottolineato l'assessore Marcato – quello di mettere in simbiosi istituzioni pubbliche diverse, università e mondo dell'impresa. Il dialogo che c'è con il Comune di Venezia è forte, robusto e positivo perché in molte decisioni ci siamo trovati d'accordo sia nelle strategie che negli obiettivi, scardinando delle situazioni che si erano arrugginite sotto il peso dei tempi e che non vedevano soluzione. Oggi il Veneto ha il Pil più alto tra le regioni italiane, pari a + 1,8%, con 488 mila imprese attive e la disoccupazione più bassa del Paese. Questa Regione rappresenta un terreno ideale per lo sviluppo dei prossimi anni”.
La sperimentazione DTT prevede la realizzazione di un impianto radiogeno classificato dalla normativa vigente come impianto non nucleare che, come previsto da Enea, non ha alcun impatto sulla salute della popolazione.
Per il progetto il Comune di Venezia ha messo a disposizione un’area di circa 6 ettari all’interno del Nuovo Petrolchimico (denominata “Area 11- ex MT2 - produzione lastre in metacrilato ex VEDRIL”) che, per localizzazione, dotazione infrastrutturale e accessibilità risponde ai requisiti specificati dell’avviso pubblico.
“Porto Marghera è fra le aree industriali più grandi d'Europa – ha ricordato il sindaco Brugnaro – e dieci volte più estesa di Bagnoli. Penso che un segnale concreto di attenzione adesso il Veneto se lo possa aspettare. Noi crediamo nella tecnica e nella scienza. Il tema è quello delle competenze e bisogna considerare che la crescita di Marghera e di Venezia, in questi anni, è legata allo sviluppo delle infrastrutture, quali porto e aeroporto”. Il sindaco ha posto anche l'accento sulla capacità della città di attrarre talenti e sul brand Venezia: “Quando questo grande centro di ricerca sarà operativo, sarà importante che sia anche appetibile per scienziati e ricercatori di tutto il mondo che lo debbano frequentare: bisogna considerare non solo il valore dell'energia elettrica, ma dell'energia umana”.
Enea ha previsto un investimento complessivo di 500 milioni di euro con un ritorno complessivo di 2 miliardi di euro e un impatto occupazionale di circa 2000 posti di lavoro, di cui oltre 250 addetti diretti con altissima specializzazione nel sito che verrà selezionato come vincitore.
L'investimento sarà sostenuto con mutuo europeo di 250 milioni di euro erogato dalla Banca Europea degli Investimenti; finanziamenti nazionali di varia natura (160 M€); contributi da Eurofusion (60 M€) e contributi dalla Repubblica Popolare Cinese (circa 30 M€ in componenti), in qualità di partner scientifico del progetto.
“Nel portare la nostra ricerca a essere motore fondamentale di crescita del territorio – ha detto Rizzuto – credo possa essere suggestivo e significativo per la storia dell'industria italiana che Marghera possa rinascere con una visione che punta sull'innovazione, la ricerca scientifica e le ricadute sul territorio”.
La commissione Enea, presieduta da Alessandro Ortis, dopo aver svolto nella mattinata il sopralluogo nelle aree Syndial, ha dedicato il pomeriggio alla discussione con i tecnici. L'esito della selezione del bando, che vede concorrere 9 candidature presentate da otto regioni diverse, verrà pubblicato in aprile.