Con due sentenze pubblicate ieri, il Tribunale del Lavoro di Venezia ha riconosciuto il diritto del Comune di Venezia relativamente al ricorso a contratti a termine per la gestione delle educatrici supplenti di asilo nido e scuola dell'infanzia.
La causa, promossa da 33 lavoratrici sostenute dall'avvocato di una sigla sindacale, chiedeva il pagamento di un risarcimento per l'utilizzo dei contratti a termine oltre il limite dei 36 mesi e, in subordine, l'assunzione a tempo indeterminato delle lavoratrici.
Il Giudice ha stabilito, secondo la più recente giurisprudenza della Cassazione, che vanno distinte le supplenze per posti vacanti e disponibili (il c.d. organico di diritto) dalle supplenze brevi per esigenze intrinsicamente temporanee, per lo più sostitutive, come malattie, infortuni, maternità. Per questo, solo ad una delle 33 lavoratrici è stato riconosciuto un indennizzo pari a 5 mensilità. Mentre sono state rigettate tutte le domande delle altre 32 lavoratrici.
Peraltro, nell'anno 2016, appena consentito dalla norme nazionali relative alle sanzioni per lo sforamenteo del Patto di Stabilità, sono state assunte a tempo indeterminato in totale 52 educatrici di cui 30 a seguito di procedura di stabilizzazione, scorrendo integralmente la relativa graduatoria, così da garantire stabilmente i rapporti numerici. E' stata riconosciuta l'anzianità di servizio, che però non ha effetti economici.
“Purtroppo ancora una volta qualche dirigente sindacale ha voluto vendere fumo alle lavoratrici – commenta l'assessore al Personale, Paolo Romor – ed ora non solo hanno visto respinte sia le loro richieste che il riconoscimento delle spese legali. Siamo contrari all'impianto, promosso da qualcuno, del continuo ricorso ai Tribunali del Lavoro. E' un atteggiamento che non paga: si sfruttano le paure e le debolezze dei lavoratori per promuovere costose cause, anche infondate. Preferiamo la contrattazione ed il dialogo per trovare le soluzioni. Ci siamo trovati a gestire una situazione di precariato delle supplenti che abbiamo ereditato dall'amministrazione precedente. Quando ne abbiamo avuto la possibilità, abbiamo stabilizzato 30 lavoratrici ad agosto scorso per garantire alle famiglie i servizi per i propri figli.”
Venezia, 12 luglio 2017