Domenica 21 maggio la Città di Venezia rinnova lo sposalizio con il mare in occasione della “Festa de la Sensa” (Festa dell’Ascensione, 40 giorni dopo Pasqua che ricorre giovedì 18 maggio ma si festeggia la domenica successiva), il tradizionale appuntamento con cui la Città celebra la ricorrenza legata alla storia della Repubblica Serenissima e riconsolida il suo intimo rapporto con l’acqua.
Quest’anno sarà la Città di Longarone a ricevere l’anello dogale del gemellaggio Adriatico, che verrà restituito dalla città ucraina di Odessa a cui era stato dato in custodia nell’ultima edizione del 2022.
L’idea del gemellaggio con la città della comunità bellunese nasce da una duplice motivazione: la prima legata all’acqua, elemento che unisce Venezia alle Dolomiti luogo dal quale partivano gli Zattieri del Piave, quegli uomini che per secoli hanno portato dalle montagne fino alla Laguna lungo il fiume i tronchi d'albero sui quali, tra l'altro, la Serenissima ha edificato la città e la sua flotta navale all’interno dell’Arsenale.
La seconda è legata alla ricorrenza dei 60 anni del disastro del Vajont che il 9 ottobre del 1963 ha sconvolto una comunità e provocato la morte di 1.917 persone, tra cui 487 tra bambine e bambini al di sotto dei 15 anni.
La Festa della Sensa inizierà dai Giardini Reali a San Marco dove alle 9 è prevista l’inizio della cerimonia del gemellaggio con lo scambio dell’anello.
Alle 10 è, dunque, prevista la partenza del corteo acqueo, come sempre a seguito della “Serenissima” che assume le veci del Bucintoro con 18 vogatori dell’equipaggio, anche quest’anno composto dalla remiera di Portosecco. A bordo saliranno le autorità civili. militari e religiose.
Alle ore 10.30, il sindaco di Venezia Luigi Brugnaro, il patriarca Francesco Moraglia e l’ammiraglio Andrea Petroni rinnoveranno il rito dello sposalizio del mare con il lancio di una corona d’alloro per tutti i caduti del mare e dell’anello dogale da parte del sindaco.
A seguire, alle 11.15, sarà celebrata la messa nella chiesa di San Nicolò al Lido di Venezia. La Festa della Sensa quest’anno si arricchisce anche con vari eventi collaterali che vedono protagonista il Lido di Venezia promossi da varie realtà associative.
Il programma:
Cerimonie
- Ore 9.15 "Gemellaggio Adriatico della Festa della Sensa"
- Ore 10 Partenza del corteo delle Remiere da Piazza San Marco a Lido di Venezia
- Ore 10.40 Cerimonia dello Sposalizio del Mare davanti alla Chiesa di San Nicolò del Lido
- Ore 11 Esibizione Coro Serenissima nel piazzale della chiesa di San Nicolò del Lido
- Ore 11.15 Santa Messa nella chiesa di San Nicolò del Lido
Sabato 20 maggio - Lido di Venezia
- dalle 17 alle 20, uno speciale omaggio ai The Beatles con i The BeatBoys e BeatGirls.
Sabato 20 e domenica 21 maggio - San Nicolò, Lido di Venezia
- dalle ore 10.30 alle 21 torna il Mercatino Tradizionale della Sensa: Hobbisti, creatori di ingegno, onlus, commercianti e street food per accompagnare questo weekend di festa.
- dalle ore 10.30-21, scopri anche Studio-Mobil, Urbanthinktank Venezia / Sarajevo, il palcoscenico nomade effimero a San Nicolò al Lido, a cura di Global Campus Eiuc.
Domenica 21 maggio - Piazzale Santa Maria Elisabetta, Lido di Venezia
- ore 9 “Mark Sancti -La Porta del mare” – Il Camino del Leon a cura di Nordic Walking Venezia Serenissima e LILT
- dalle ore 10 -18 Rievocazioni storiche seicentesche a cura del gruppo Moschettieri di Candia e Gruppo Storico Città di Palmanova.
Regate de la Sensa Domenica 21 maggio
Partenza all'altezza del molo di S. Marco - Bacino di S. Marco - Canale di S. Nicolò - canaletta S. Maria Elisabetta - ritorno e arrivo a S. Nicolò del Lido.
- ore 08.45 Giovanissimi
- ore 09.45 Donne
- ore 10.30 Uomini
La storia della Festa della Sensa
La Festa della Sensa (festa dell’Ascensione) si celebra in occasione del giorno dell’Ascensione di Cristo (in veneziano Sensa) e commemora due eventi importanti per la Repubblica: il primo, quando il 9 maggio dell’anno 1000 il doge Pietro II Orseolo soccorse le popolazioni della Dalmazia minacciate dagli Slavi; il secondo, quando nell’anno 1177, sotto il doge Sebastiano Ziani, Papa Alessandro III e l’imperatore Federico Barbarossa stipularono a Venezia il trattato di pace che pose fine alla diatriba secolare tra Papato e Impero. All’inizio, il rito era celebrativo, religioso e scaramantico insieme, solo per propiziarsi la tranquillità del mare, e contemplava una cerimonia semplice, con la visita del Doge al mare e la benedizione delle acque dell’Adriatico. Su questo rito preesistente si è innestato poi lo sposalizio del mare e da allora Venezia celebra il suo dominio sul mare gettando tra le acque un anello d’oro in un matrimonio mistico che si rinnova ogni anno alle parole “Desponsamus te mare. In signum veri perpetuique dominii”.
Per l’occasione il Doge indossava il manto d’oro con il bavero di ermellino, la sottana azzurra, le calze rosse, il corno e i calzari d’oro. Con una cerimonia - che vedeva uno stuolo di rematori, di accompagnatori, di musici e di barche al seguito - dava vita all’annuale sposalizio con il mare, la maggiore celebrazione della Repubblica, un rito che ancora oggi Venezia rinnova con lo stesso spirito e con lo stesso senso di appartenenza di allora.
La cerimonia, in base alle ricostruzioni storiche, iniziava con una messa nel monastero di Sant’Elena, dopodiché il vescovo di Castello saliva sullo sfarzoso Bucintoro con un recipiente ripieno di acqua benedetta, un vaso con del sale e un ramo di ulivo che fungeva da aspersorio. L’acqua benedetta veniva versata in mare e solo allora il Serenissimo Doge lanciava l’anello tra le onde. Il vescovo e il doge sbarcavano al Lido e lì si formava una processione religiosa che si dirigeva verso la chiesa di San Nicolò.
La Sensa oggi viene riportata in città dal Comitato Festa della Sensa che celebra l’evento, con un corteo acqueo che da più di 25 anni viene organizzato dal Coordinamento delle Associazioni Remiere di Voga alla Veneta, che parte da San Marco e arriva al Lido, formato da imbarcazioni tradizionali a remi, con in testa la “Serenissima”, l’imbarcazione su cui prendono posto il sindaco e le altre autorità cittadine e da cui avviene il suggestivo lancio di un simbolico anello.