L'assessore comunale ai Lavori pubblici, Francesca Zaccariotto, ha ricevuto questa mattina a Ca' Farsetti il professor Franco Laner, direttore tecnico delle opere lignee nel corso del recente restauro del ponte dell’Accademia. All’incontro erano presenti anche i tecnici della Direzione Lavori pubblici del Comune di Venezia che hanno seguito i lavori e i rappresentanti delle ditte che hanno collaborato al restauro. L’appuntamento è stato l'occasione di ripercorrere, attraverso alcune immagini tratte dal libro di Laner “Il Ponte dell’Accademia. Permanenza del provvisorio”, le fasi salienti delle operazioni di restauro, durate sette mesi e conclusesi a fine agosto 2018, grazie al finanziamento di Luxottica Group.
“Il grande lavoro affrontato per dare nuova vita a questo storico ponte - ha esordito Zaccariotto - merita di essere ricordato. Per questo ringrazio, a nome dell’Amministrazione, tutti i soggetti che a vario titolo sono stati coinvolti. Per me è stato un privilegio partecipare a queste operazioni, che sono state un’occasione davvero unica per vedere i ‘misteri’ di un’opera d’arte straordinaria qual è il ponte dell’Accademia”.
“Il successo di questa impresa - ha proseguito Zaccariotto - è merito della sinergia tra tutte le realtà, pubbliche e private, che hanno lavorato insieme: una formula vincente che ha permesso di consegnare l’opera nei tempi prestabiliti e senza mai creare disagi ai cittadini veneziani, ai pendolari, ai turisti”. Per tutto il periodo dei lavori infatti - ha ricordato l’assessore - il passaggio dei pedoni e delle merci sopra e il transito dei mezzi d'acqua sotto il ponte è stato sempre garantito, grazie ad un'impalcatura pensata ad hoc dall'impresa, che ha permesso contemporaneamente che i lavori venissero eseguiti in sicurezza.
“Abbiamo lavorato in particolare - ha evidenziato Laner - sulla durabilità del legno, ricavando indicazioni utili proprio dalle patologie di questo materiale che abbiamo riscontrato”. “Una rinascita del ponte - ha concluso Laner - che simboleggia Venezia stessa, che come la mitologica Fenice, dimostra sempre di sapersi rialzare”.
Venezia, 31 gennaio 2019