A 70 anni dalla sua scomparsa, la Galleria internazionale d’Arte Moderna di Ca’ Pesaro dedica una mostra a Gino Rossi per ripercorrere, attraverso alcuni dei suoi capolavori più significativi, la vita artistica di uno dei pittori più interessanti dell'avanguardia veneziana.
Curata da Luca Massimo Barbero ed Elisabetta Barisoni, “Gino Rossi a Venezia” s’inserisce all’interno di un rinnovato interesse per la figura di questo artista, nato a Venezia nel 1884 da una famiglia benestante. Dopo gli studi a Fiesole e Venezia, Gino Rossi si recherà a Parigi nel 1907 insieme all’amico e collega Arturo Martini dove entrerà in contatto con alcune delle più importanti esperienze artistiche del tempo, che contribuiranno a formare la sua poetica con sguardo internazionale e cosmopolita.
Il percorso espositivo si sviluppa negli spazi al secondo piano del museo, intorno ad alcuni capolavori di Gino Rossi, realizzati nel corso di una carriera artistica breve ma molto intensa: alle opere di Ca’ Pesaro si affiancherà il nucleo di significativi lavori raccolti e conservati nella collezione di Fondazione Cariverona.
La mostra sarà l'occasione per mettere a confronto le opere dell'artista veneziano con quelle dei contemporanei capesarini e per sottolinearne la forza espressiva e la personalità unica e dirompente: la forma come elemento “antigrazioso”, lontano dalla leziosità di tanta arte dei primi anni del ‘900, in aperta contrapposizione con l’estetica decadente di molti suoi contemporanei; la ritrattistica concentrata sugli umili, sugli individui ai margini della società; le figure femminili lontane dai ritratti di aristocratiche e borghesi, comuni a larga parte della produzione di quegli anni; l'uso del colore che assume un significato profondo o la composizione delle opere fatta di bilanciamento tra vuoti e pieni.
L’esposizione, che è organizzata in collaborazione con BARCOR17, sarà inoltre arricchita da un catalogo edito da Marsilio (Venezia, 2018), con i testi dei curatori, Luca Massimo Barbero ed Elisabetta Barisoni, cui si affiancheranno le schede delle opere e un saggio di Nico Stringa, che a Gino Rossi ha dedicato una lunga e approfondita ricerca filologica e storica.