La vicesindaco Colle è intervenuta oggi al convegno “La violenza domestica e di genere: aspetti medici e giuridici”

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La vicesindaco Colle è intervenuta oggi al convegno “La violenza domestica e di genere: aspetti medici e giuridici”

14/10/2016

La vicesindaco Luciana Colle è intervenuta questa mattina al convegno “La violenza domestica e di genere: aspetti medici e giuridici”, in corso oggi e domani al Padiglione Rama dell’Ospedale dell’Angelo a Mestre. Una due giorni di analisi, studi, protocolli e testimonianze nata dalla collaborazione tra Ordine dei Medici, Chirurghi e Odontoiatri, Comune di Venezia, Regione Veneto, Procura della Repubblica, Polizia di Stato, Ulss del territorio lagunare (10 Veneto Orientale, 12 Veneziana, 13 Mirano e 14 Chioggia) e in sinergia con l'Ordine degli Psicologi del Veneto e l'Ipasvi.

 “La violenza domestica e di genere – ha esordito la vicesindaco Colle portando i saluti del sindaco di Venezia, Luigi Brugnaro e dell’assessore alla Coesione sociale, Simone Venturini – è un'emergenza per la quale quotidianamente mi chiedo se ci sia un'adeguata attività per contrastarla. Per farlo serve una descrizione del fenomeno nella sua globalità, anche per dare una risposta tempestiva e precisa dal punto di vista sociale, sanitario e legale. Un aspetto poi che deve essere considerato è quello delle motivazioni che spingono le vittime a non sporgere denuncia o a ritirarla: il 20,45% delle vittime non vogliono compromettere la famiglia, lo 0,68 teme di essere giudicata dai propri familiari e il 13,64 ha paura del violento. Servono iniziative di informazione e sensibilizzazione per combattere sul nascere la violenza di genere, come la formazione nelle scuole e per gli operatori delle strutture sociosanitarie, il miglioramento della prima accoglienza, forme di collaborazione con e fra gli enti locali e le associazioni per potenziare l'accoglienza e il sostegno alle vittime, task force e gruppi di lavoro per pianificare le iniziative e divulgare le best practice”.

Gli obiettivi del convegno sono spiegare alle vittime che devono e possono ribellarsi alla violenza, far capir loro che una rete di istituzioni e strutture è pronta a sostenerle nel percorso che intraprenderanno. Ma anche far capire agli operatori sanitari come possono diventare baluardi del territorio, sentinelle attive, che il fenomeno della violenza domestica e di genere è complesso e riguarda tutti, nessuno escluso. Si è infatti sottolineato come non si debba parlare di abusi fisici, sessuali e psicologici sulle donne e sui bambini dentro e fuori le mura domestiche, solo quando capita un triste fatto di cronaca nera, ma sia necessario mantenere alto il livello di attenzione sul questo tema e cercare di prevenirlo.

 

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