La presidente del Consiglio comunale Damiano a Roma al convegno “2010 -2016: 500 pietre d'inciampo nella mappa della memoria europea”

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La presidente Damiano con i partecipanti al convegno
 

La presidente del Consiglio comunale Damiano a Roma al convegno “2010 -2016: 500 pietre d'inciampo nella mappa della memoria europea”

08/11/2016

La presidente del Consiglio comunale di Venezia, Ermelinda Damiano, ha partecipato questa mattina nella sede del Senato a Roma ad un convegno dal titolo “2010 -2016: 500 pietre d'inciampo nella mappa della memoria europea”, promosso dalla senatrice Silvana Amati in collaborazione con l'associazione “Arte in memoria”. All'incontro sono intervenuti inoltre, tra gli altri, il presidente del Senato, Pietro Grasso, la senatrice Amati, la presidente dell'associazione “Arte in memoria” Adachiara Zevi, Anna Foa, dell'Università La Sapienza di Roma, il consigliere della Comunità ebraica di Venezia, Paolo Navarro Dina, la direttrice del Museo della deportazione di Prato, Camilla Brunelli, il Sottocapo di Stato Maggiore, Comandante generale dell'Arma dei Carabinieri di Roma, Enzo Bernardini. Presenti anche i rappresentanti delle città di Bolzano, Brescia, Genova, Chieti, Gorizia, L'Aquila, Livorno, Meina, Merano, Novara, Ostuni, Prato, Premolo, Ravenna, Reggio Emilia, Siena, Stresa, Teramo, Torino, Venezia, Viterbo e gli studenti di alcuni istituti superiori di Roma.

Le pietre d'inciampo (in tedesco Stolpersteine), ideate dall'artista tedesco Gunter Demnig, sono piccole targhe d'ottone che vengono incastonate nel selciato stradale delle città in ricordo delle persone che per motivi razziali, politici, militari furono deportate nei campi di concentramento e di sterminio. Su ogni sampietrino sono incisi il nome e l'anno di nascita del deportato, la data di arresto, la data e il luogo di deportazione e di morte. Alle prime 30 pietre d'inciampo, poste a Roma nel gennaio 2010, se ne sono aggiunte molte altre, arrivando a quota 500, disseminate in strade e piazze di 22 città italiane: un grande mosaico della memoria che diventa omaggio alle vittime della follia nazifascista e insieme invito a riflettere e a non dimenticare.

A Venezia, l'iniziativa ha preso il via nel gennaio 2014, promossa dalla Comunità ebraica di Venezia, in collaborazione con il Comune di Venezia, il Centro tedesco di Studi veneziani e l'Istituto veneziano per la storia della Resistenza e della società contemporanea (Iveser). In occasione della Giornata della memoria, furono poste allora a Cannaregio, il sestiere del Ghetto, le prime 12 pietre, alle quali, nei due anni successivi, se ne sono aggiunte altre 20. Per il 2017 è prevista la posa di 16 pietre, alcune delle quali dedicate anche ai sopravvissuti alla deportazione. Per sapere dove sono posizionate le pietre d'inciampo a Venezia basta accedere alla mappa geolocalizzata raggiungibile dalla pagina Facebook dedicata. Al ricordo delle vittime dell'odio – tra le quali anche Valeria Solesin, la giovane ricercatrice morta nell'attentato al Bataclan del novembre scorso – la città ha inoltre dedicato, nell'isola della Giudecca, il “Giardino della memoria”.

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