
Il 23 maggio scorso, due persone – padre e figlia – si sono presentate negli uffici della Polizia Locale del Lido per denunciare l’incendio doloso che aveva appena distrutto la loro autovettura.
Dalle prime dichiarazioni è emerso che la donna era da tempo vittima di atti persecutori, presumibilmente messi in atto dall’ex compagno. Gli agenti della Sezione del Lido hanno immediatamente avviato le indagini, riuscendo a raccogliere gravi e significativi indizi di colpevolezza a carico dell’uomo, sia per il reato di atti persecutori, sia per l’incendio doloso dell’auto appartenente al padre della donna.
Nel corso dell’attività investigativa sono state sentite persone informate sui fatti e acquisite immagini provenienti da sistemi di videosorveglianza presenti nella zona.
Trattandosi di fatti rientranti nell’ambito del cosiddetto “Codice Rosso”, è stata immediatamente informata la Procura della Repubblica. A seguito degli ulteriori approfondimenti richiesti, la Procura ha richiesto e ottenuto dal Giudice per le Indagini Preliminari l’emissione di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti del sospettato.
Nella giornata di ieri, una squadra della Polizia Locale ha eseguito il provvedimento, recandosi presso l’abitazione dell’uomo per prelevarlo e trasferirlo presso la Casa Circondariale di Santa Maria Maggiore a Venezia, dove rimane a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.
“Desidero ringraziare la Polizia Locale per la prontezza e la professionalità dimostrate – dichiara l’assessore alla Sicurezza Elisabetta Pesce – La tutela delle donne e delle vittime di violenza è una priorità assoluta e l’applicazione tempestiva delle misure previste dal Codice Rosso rappresenta uno strumento fondamentale per intervenire con efficacia e prevenire conseguenze ancora più gravi. La collaborazione tra forze di polizia e magistratura è essenziale per garantire sicurezza e giustizia.”