Sono trascorsi 25 anni dalla sua morte, ma la Città non dimentica Antonio Lippiello, il trentottenne sovrintendente della Squadra Mobile di Venezia che ha perso la vita nella notte tra il 6 ed il 7 gennaio del 2000, durante un’operazione condotta contro alcuni trafficanti di droga.
Questa mattina, in suo onore, si è svolta una cerimonia che ha avuto due significativi momenti: il primo con la celebrazione di una messa, nella parrocchia di san Lorenzo Giustiniani, alla Cipressina, il secondo sulla Tangenziale di Mestre, con la posa di una corona davanti alla lapide che ricorda la tragedia, a cui hanno presenziato, con l’assessore comunale alla Sicurezza, Elisabetta Pesce, autorità militari e civili.
Davvero tragiche le circostanze della morte di Lippiello: durante un controllo, al casello di Villabona, vennero arrestati due spacciatori tunisini, ma altri due loro complici riuscirono momentaneamente a sfuggire, in auto, agli agenti. Ne nacque così un inseguimento, sulla Tangenziale di Mestre, sul filo dei 200 km all’ora, nel corso del quale la vettura dei fuggitivi speronò per ben due volte quella in cui si trovavano i poliziotti, mandandola a finire contro il guard-rail nei pressi dell’uscita Castellana. Nell’urto l’agente seduto sul sedile posteriore dell’auto premette accidentalmente il grilletto della propria pistola d’ordinanza, lasciando partire un colpo che raggiunse il sovrintendente Lippiello alla schiena, uccidendolo.