Via libera della Giunta alla variante per la riqualificazione a scopi residenziali dell’ex Istituto delle Canossiane alla Giudecca. Ora la delibera passa al Consiglio comunale

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Via libera della Giunta alla variante per la riqualificazione a scopi residenziali dell’ex Istituto delle Canossiane alla Giudecca. Ora la delibera passa al Consiglio comunale

09/12/2021

La Giunta comunale, riunita nei giorni scorsi, ha dato il via libera alla presentazione al Consiglio della proposta di delibera di adozione della Variante n. 59 al Piano degli Interventi, che prevede la conversione ad uso residenziale dell’ex Istituto delle suore Canossiane alla Giudecca.

Si tratta di un compendio costituito da sette unità edilizie di circa 2.000 metri quadri complessivi ai quali si aggiungono ulteriori 620 metri quadri di spazi esterni di pertinenza, pavimentati e a giardino. Il tutto costituiva una delle sedi veneziane dell’Istituto religioso femminile delle Figlie della Carità (dette anche Canossiane) che nel corso del Novecento, oltre ad essere un convento, vide, in una porzione, la scuola materna e, successivamente, l’ostello per la gioventù. Nel 2003 il complesso è stato definitivamente abbandonato e risulta oggi inutilizzato e in avanzato stato di degrado. Il progetto di massima prevede la riqualificazione complessiva degli edifici esistenti e degli spazi scoperti, con la realizzazione di 12-15 unità abitative di diverse dimensioni. Parte degli immobili è soggetta alle disposizioni di legge vigenti in materia di tutela dei beni culturali.

La variante prevede la rimozione del vincolo di Piano ad “Attrezzature per l’istruzione” e la destinazione dell’intero complesso ad uso esclusivamente residenziale con il mantenimento del volume esistente, da attuare secondo le indicazioni della nuova scheda di Progetto Unitario “P.U. 14 Area ex Istituto delle Canossiane alla Giudecca”. 


“Si tratta di uno dei numerosi provvedimenti - commenta l’assessore De Martin - con cui intendiamo sostenere il recupero di edifici e compendi abbandonati nella città antica, incentivarne il riuso a scopi residenziali limitando, così, le possibilità di insediamento di strutture ricettive, anche nella forma della locazione turistica degli appartamenti. Proprio per garantire un autentico uso residenziale del complesso, la variante prevede che il rilascio dei titoli edilizi per la realizzazione degli interventi sia subordinato alla presentazione, da parte del soggetto attuatore, di un atto d’obbligo, da registrare e trascrivere nei registri immobiliari, con cui si impegna a non utilizzare i beni come strutture ricettive di qualsiasi tipo (compresi b&b e locazione turistica) per almeno dieci anni dalla conclusione dei lavori. Un vero e proprio piano di rigenerazione urbana che porterà una zona così centrale e storica della nostra Città a vivere e a portare nuovi residenti”. 


La delibera prevede anche la corresponsione al Comune, da parte dell’attuatore, di un contributo straordinario di 210.000 euro, come previsto dalla legge e dai regolamenti comunali per i casi di variante agli strumenti urbanistici derivanti da proposte di soggetti privati. La delibera sarà ora inviata al Consiglio comunale per l’adozione e, dopo la fase di pubblicazione e raccolta delle osservazioni, tornerà in Consiglio per l’approvazione definitiva.

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