La Giunta punta al "Superbonus 110" per ristrutturare 130 edifici di edilizia comunale

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Una struttura comunale in via Beccaria interessata da lavori di efficientamento
 

La Giunta punta al "Superbonus 110" per ristrutturare 130 edifici di edilizia comunale

28/04/2021

La Giunta comunale, riunita ieri in webconference, ha approvato, su proposta del sindaco Luigi Brugnaro e degli assessori alle Politiche della residenza, Simone Venturini, al Patrimonio, Paola Mar, e ai Lavori pubblici, Francesca Zaccariotto, la delibera con gli indirizzi per lo svolgimento di attività finalizzate alla fruizione del cosiddetto “superbonus 110”, così come sancito della normativa di cui all’art. 119 del Decreto Legge19 maggio 2020, n. 34.

“Venezia si dimostra, anche in questa occasione, una città attenta a cogliere le opportunità", commenta l’assessore Venturini. "Questa delibera ci consente, tra i primi in Italia, di percorrere una strada per accedere a importanti finanziamenti che consentano la sistemazione di edifici di proprietà comunale. Dimostriamo in questo modo di avere un'attenzione massima per le politiche legate alla residenza che dal 2015 ad oggi ha visto l’Amministrazione comunale investire risorse ingenti per valorizzare un patrimonio immobiliare che ci consente di tendere una mano a chi sta affrontando un momento di difficoltà economica”.

“Il Comune di Venezia, assieme ad Insula, - aggiunge l'assessore alle Società partecipate Michele Zuin - ha avviato a partire dal mese di ottobre 2020 una serie di verifiche di carattere giuridico, amministrativo, economico e fiscale per verificare la concreta possibilità che Insula, società del Comune, possa procedere ad una vasta operazione di efficientamento energetico degli edifici di proprietà comunale, progettando ed eseguendo cappotti termici, coibentazione dei tetti, sostituendo gli infissi. Tutti gli aspetti operativi, tributari, amministrativi vanno ulteriormente approfonditi, perché ad oggi nessuna Amministrazione in Italia ha ancora avviato un’operazione di questo tipo su larga scala e trattandosi della prima opportunità che la legge riconosce agli Enti è necessario verificare tutto".

“Si tratta della più grande operazione di miglioramento della qualità abitativa degli edifici mai intrapresa dal Comune, – spiega l’assessore Mar - l’Amministrazione ha in primo luogo determinato la tipologia di immobile sul quale si può intervenire. Abbiamo proceduto analizzando tutto il patrimonio edilizio pubblico esistente ed ubicato in terraferma, selezionando solo gli edifici di totale proprietà del Comune di Venezia. Si tratta di 130 edifici o gruppi di edifici. Sulla base delle schede e dei rilievi in possesso della società è stata svolta una prima analisi che ha portato a non considerare oggetto di intervento una serie di edifici che potrebbero presentare problematicità in sede di asseverazione. Condizione essenziale per poter procedere, infatti, è che l’edificio non presenti irregolarità edilizie o urbanistiche. È stato quindi stilato questo primo elenco di immobili, individuati per lo stato di degrado, l’alta presenza abitativa o la necessità di interventi di riqualificazione e rigenerazione, relativamente ai quali gli interventi di riqualificazione energetica potrebbero essere portati a termine entro i tempi previsti dalla legge per godere del credito fiscale, vale a dire entro il 30 giugno 2023”.

“Gli importi di intervento presunti per questo primo blocco di immobili ammonta a 10 milioni di euro – prosegue l’assessore Zaccariotto – e con questo atto di indirizzo indichiamo ad Insula anche di verificare la possibilità eseguire interventi in Centro Storico, se le autorizzazioni necessarie permetteranno di rispettare i termini massimi concessi per l’esecuzione dei lavori. Gli interventi che possono usufruire del bonus si distinguono in 'interventi trainanti', che sono necessari ed indispensabili per l’ottenimento del beneficio fiscale al 110%, ed 'interventi trainati', che possono beneficiare della detrazione solo se posti in essere in abbinamento ai primi. Il primo intervento trainante è costituito dall’isolamento termico delle superfici orizzontali e verticali dell’edificio nella misura di almeno il 25% della superficie lorda dello stesso. Nella pratica il risultato può essere ottenuto attraverso il cappotto termico, intervento che consiste nell’apposizione di materiale isolante (del tipo rispettoso dei criteri ambientali minimi disciplinati dal Decreto ministeriale 1° ottobre 2017) lungo le pareti esterne disperdenti dell’edificio (solai, pilastri e infissi), con incremento dello spessore delle pareti stesse e conseguente modifica di infissi, davanzali, ringhiere eccetera. È possibile anche apporre il materiale isolante nelle pareti interne delle singole abitazioni, se all’interno esistono pareti libere per garantire il risultato del 25% richiesto dalla norma. Un altro intervento trainante è costituito dalla sostituzione dell’impianto di riscaldamento dell’edificio con un impianto a pompa di calore o a condensazione, con impianti di microgenerazione o collettori solari per la produzione di acqua calda. Accanto a questi interventi trainanti, beneficiano della detrazione, se compiuti unitamente a uno degli interventi sopra descritti, anche i cosiddetti interventi trainati, con particolare riferimento alla sostituzione degli infissi. Gli interventi relativi al cosiddetto ecobonus finalizzati al miglioramento delle prestazioni energetiche dell’edificio devono avere come conseguenza il miglioramento delle prestazioni energetiche stesse di almeno due classi”.

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