La Giunta approva i lavori di restauro delle Casermette napoleoniche a Forte Marghera. Il sindaco Brugnaro: "Altri 5,2 milioni per riconsegnare alla città un pezzo della sua storia"

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Casermette
 

La Giunta approva i lavori di restauro delle Casermette napoleoniche a Forte Marghera. Il sindaco Brugnaro: "Altri 5,2 milioni per riconsegnare alla città un pezzo della sua storia"

10/02/2021

La Giunta comunale, riunita ieri in videoconferenza dalla Smart Control Room del Tronchetto, ha approvato su proposta del sindaco di Venezia, Luigi Brugnaro, e dell’assessore comunale ai Lavori Pubblici, Francesca Zaccariotto, il progetto definitivo per il recupero degli edifici 8 e 9, cosiddette Caserme napoleoniche poste nel lato est all’interno di Forte Marghera, da destinare ad uso espositivo e museale. 

L'intervento, quantificato in una spesa di 5.200.000 euro, rientra a far parte di un progetto finanziato col Piano Strategico “Grandi Progetti Beni Culturali” 2017-2018, nell’ambito del Patto per la Città di Venezia, per un totale di 7 milioni di euro, volto per l’appunto a recuperare complessivamente tre edifici in due lotti funzionali. Così al Lotto 1, che riguarda il capannone n. 29 per il quale sono stati stanziati 1,8 milioni di euro e i lavori sono attualmente in corso per la realizzazione di nuovi spazi espositivi, e servizi igienici, anche per il pubblico, si aggiunge questo Lotto 2 con le ulteriori due strutture per le quali è previsto un recupero conservativo di due edifici per un totale di oltre 2.500 mq di superficie.

“Con questo ulteriore stanziamento - commenta il sindaco Brugnaro - siamo arrivati ad oltre 22 milioni di euro che dal 2015 ad oggi abbiamo destinato al recupero di un Forte che è il simbolo della difesa di Venezia. Da luogo abbandonato a sé stesso e vissuto solamente in quegli spazi ancora utilizzabili, oggi possiamo dire di essere arrivati alla creazione di un vero e proprio spazio per le famiglie, per i giovani e per quanti hanno voglia di trascorrere una giornata passeggiando su viali completamente sistemati e illuminati, ponti e pontili ricostruiti, padiglioni un tempo diroccati e ora luoghi di mostre della Fondazione Muve o padiglioni della Biennale. Un forte raggiungibile in bicicletta grazie alle connessione con una fitta rete di piste ciclabili con il nuovo ponte da via Torino e che, a breve, sarà accessibile anche direttamente dall’acqua grazie all’importante lavoro di pulizia dei fondali che stiamo facendo e che ora vedrà il nostro intervento su i due fabbricati di maggior prestigio storico. Abbiamo tenuto alla fine l’intervento più importante che va così a completare un percorso fatto di duro lavoro. Questa è la nostra idea di conservazione della Città e proprio il Forte vorremmo che diventasse uno dei punti di riferimento per le celebrazioni dei 1600 anni dalla Fondazione di Venezia”.

“Il progetto - spiega l'assessore Zaccariotto - riguarderà la coppia di caserme difensive ottocentesche progettate dai francesi 'a prova di bomba'. I due edifici sono i più emblematici del patrimonio monumentale del forte militare ottocentesco e i lavori di ripristino prevedono la realizzazione di servizi a supporto delle attività espositive e museali, come una caffetteria o punto ristoro, una zona accoglienza, servizi igienici dedicati e dotazioni impiantistiche in modo da garantire un utilizzo continuativo per tutto l'anno. Inoltre l’idea di procedere attraverso un recupero con riuso ai fini museali espositivi nasce dall'idea di procedere dal restauro dei fabbricati come museo di sé stessi. Nel progetto, si è lavorato per integrare le nuove funzioni partendo da quelle originali al fine di rispettare l’assetto fisico e distributivo e conciliare la collocazione delle nuove attività con la collocazione di quelle ospitate originariamente: ingresso con corpi di guardia, cucina, forgia, magazzini, depositi, latrine, alloggio portinaio corridoio difensivo”.

Per quanto riguarda l’intervento sulla Casermetta Est, corrispondente all’edificio 9, sarà rigorosa la conservazione del suo assetto originario. Si eseguiranno prevalentemente opere e lavori di messa in sicurezza, consolidamento strutturale e sovrastrutturale senza introdurre riforme e modifiche dell’assetto morfologico. I lavori sulla copertura prevedono la rimozione della vegetazione superiore spontanea che ha danneggiato tratti della muratura e del cornicione con infiltrazioni di acque meteoriche all’interno della struttura, la rimozione e successiva riposa del manto in coppi doppio strati di laterizi, con la precedente posa di uno strato impermeabile e traspirante. Sarà, quindi, recuperata la linea di gronda metallica di cui residuano canali, cicogne e discendenti. Congiuntamente al restauro della scala interna a due rampe e del solaio ligneo retrostante è prevista la  realizzazione di due porzioni di soppalco nei vani adiacenti a quello centrale, per richiamare la quota originaria e favorire un punto di vista in quota delle camerate con volta a botte. È prevista, poi, la realizzazione di una caffetteria con servizi nel vano adiacente all’ingresso centrale, dove era collocata originariamente la cucina, come confermato dalle fonti storiche, dove si trova il foro di sfogo ed esalazione fumi, oltre all’inserimento di impianto elettrico (forza e illuminazione e speciali antincendio) e di impianti termici minimi (a mobiletto, con funzionalità a riscaldamento raffrescamento) per i quali in un’area esterna sarà collocata la centrale termica in pompa di calore. 

Per la Casermetta ad Ovest, visto lo stato delle strutture fortemente danneggiate, si procederà al ripristino della copertura piana praticabile per recuperare la terrazza originale: per rispondere ai requisiti di accessibilità e di sicurezza d’uso (esodo in caso di emergenza), anche per via dell’estensione della terrazza, sono stati individuati due collegamenti verticali: scale a rampa e ascensore disabili. L’angolo a ponente potrà quindi ospitare un nuovo volume, con scala e ascensore, che si potrà sviluppare rispettando la sagoma del fabbricato. Il secondo punto per una scala esterna è stato individuato lungo il fronte a Nord, rinunciando al recupero funzionale delle rampe esistenti per non alterare i fronti verso l’asse principale dell’Isola del Ridotto.  All’interno, anche per la casermetta ad Ovest, sarà possibile conservare tutto il sistema di tiranti metallici esistenti e così ridurre le modifiche all’assetto statico attuale che va consolidato. Il progetto prevede il recupero dei soppalchi lignei esistenti e in particolare il solaio. E’ prevista anche in questo caso la realizzazione di una caffetteria con servizi nel vano adiacente al nuovo corpo scale ascensore per l’accesso alla copertura piana, dove era collocata originariamente la forgia, secondo fonti storiche, dove si trova il foro di sfogo ed esalazione fumi. È quindi previsto l’inserimento di un impianto elettrico (forza e illuminazione e speciali antincendio), di impianti termici minimi (a mobiletto, con funzionalità a riscaldamento raffrescamento) e di un impianto elevatore per rendere accessibile la copertura piana. Come nell’altra casermetta verrà installata la centrale termica a pompa di calore in un’area esterna recintata. In generale, per entrambe le ex casermette napoleoniche, è stata posta attenzione nel progetto per il rispetto dei cunicoli e dei gatoli sotterranei esistenti. In due casi (uno per la casermetta 8 e uno per l'edificio 9) si è rilevato un cunicolo con funzione cloaca. In un altro caso, nella sala centrale della casermetta 8, è stato trovato un cunicolo posto in fianco ad un muro portante interno dove si è potuto riscontrare un abbondante scorrimento di acqua e dove il fabbricato ha avuto il maggior calo dell’imposta fondazionale.

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