Il Cimitero di San Michele a Venezia: un po' di storia

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cimitero Venezia - chiostro
 

Il Cimitero di San Michele a Venezia: un po' di storia

28/10/2020

L’idea di collocare fuori dal centro cittadino il luogo di sepoltura dei defunti, per ragioni d’igiene, risale all’editto di Saint-Cloud, promulgato nel 1804 da Napoleone Bonaparte.

A Venezia fu scelto di adibire a cimitero, a partire dal 1807, l’isola di San Cristoforo della pace.
Per far posto alle sepolture, venne abbattuto il monastero esistente e, una volta livellato il terreno, il camposanto fu realizzato dall’architetto veneziano Gianantonio Selva (1751–1819), che aveva già realizzato in città numerose opere in stile neoclassico. Il cimitero fu ultimato nella primavera del 1813 e affidato alle cure dei frati Agostiniani.

Nella realizzazione del progetto di Selva furono però apportate delle semplificazioni che ne sminuirono l’impatto estetico e resero l’opera poco gradita. Inoltre, già pochi anni dopo la sua realizzazione, lo spazio disponibile si rivelò inadeguato e si optò per l’utilizzo della vicina isola di San Michele, per secoli sede di un importante monastero camaldolese e passata di proprietà dal Demanio alla Municipalità di Venezia, dopo la soppressione degli enti ecclesiastici per decreto napoleonico nel 1810.

Dell'antico centro religioso permangono ancora importanti testimonianze architettoniche: il portale gotico che dal sagrato porta al monastero, il campanile in mattoni costruito nel 1456, la splendida chiesa rinascimentale realizzata da Mauro Codussi ed i suoi collaboratori tra il 1468 e il 1477, la Cappella della famiglia Emiliani, eretta nel 1527 a sinistra guardandola facciata della chiesa su progetto di Guglielmo De Grigi, infine il monastero che, nonostante le pesanti manomissioni ottocentesche e gli adattamenti per le esigenze d'uso funzionali al cimitero, conserva l'elegante aspetto dell'ultima ristrutturazione attuata nel Cinquecento.

I lavori per l’interramento del canale tra le due isole di S. Michele e S. Cristoforo durarono dal 1835 al 1839 e quattro anni più tardi il Comune di Venezia bandì un concorso per l’unificazione estetica del complesso, pur con l’idea di conservare le preesistenze. Il progetto vincente dell’architetto Lorenzo Urbani venne però accantonato per gli elevati costi di realizzazione. Nel 1858 fu quindi bandito un nuovo concorso, vinto da Annibale Forcellini: l'opera venne realizzata, pur con alcune modifiche, a partire dal 1870.

Dalla fine dell'ottocento in poi, nonostante i cicli di estumulazione, si sono andati saturando tutti gli spazi, pertanto nel 1998 il Comune di Venezia ha bandito un nuovo concorso internazionale per l’ampliamento del cimitero. Questo è stato vinto dall’architetto David Chipperfield, che ha progettato la Corte dei Quattro Evangelisti, l’Ossario di San Giovanni Battista, la Corte dei tre Arcangeli e l’area dei magazzini con la darsena.

Venezia, 28 ottobre 2020

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