Via libera dalla Giunta al Piano Urbano della Mobilità Sostenibile (PUMS) del Comune di Venezia. Ora il testo passa al Consiglio comunale

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Via libera dalla Giunta al Piano Urbano della Mobilità Sostenibile (PUMS) del Comune di Venezia. Ora il testo passa al Consiglio comunale

04/11/2019

La Giunta comunale, riunitasi oggi nella sala riunioni della Carbonifera a Mestre, ha approvato la documentazione preliminare funzionale alla VAS (Valutazione ambientale strategica) del PUMS, Piano Urbano della Mobilità Sostenibile, del Comune di Venezia.

Il PUMS, che sarà approvato nel 2020 dal Consiglio comunale, dovrà definire, secondo le linee guida previste dal D.M. n. 397 del 4/8/2017, le strategie e le azioni per raggiungere quattro obiettivi principali: efficacia ed efficienza del sistema di mobilità, sostenibilità energetica ed ambientale, sicurezza della mobilità stradale e sostenibilità socio-economica, con una visione di sistema della mobilità urbana in un orizzonte temporale di medio-lungo periodo (circa 10 anni) che porti all’abbattimento di emissioni inquinanti atmosferiche e acustiche, alla riduzione dei fenomeni di congestione stradale e all'aumento della sicurezza stradale al fine di adeguare la città a standard di livello europeo.

Le attività preliminari sono state svolte in maniera partecipata dalla Direzione Lavori pubblici con il supporto di una società incaricata, secondo un percorso predeterminato. Una prima fase di ascolto dei principali portatori di interesse del territorio in 4 workshop tematici svoltisi nell’ambito della Settimana Europea della Mobilità, dall’esito dei quali è scaturita l’identificazione di una graduatoria per ordine di priorità dei macro-obiettivi a partire da un’approfondita analisi del sistema di mobilità di Venezia; un’indagine on-line con raccolta di questionari sul campo, a cui hanno risposto oltre 3600 persone, di cui il 65% residenti a Venezia, due ulteriori workshop con Enti ed Istituzioni del territorio (porto, aeroporto, ferrovie, etc) e con i Comuni dell’area metropolitana.

Per la redazione del documento preliminare si è provveduto ad una campagna di rilievo degli spostamenti acquei di scambio con la Venezia insulare, e di quelli interni, con contestuale classificazione delle imbarcazioni e rilevazione delle origini e delle destinazioni, nonché, grazie alla collaborazione degli altri enti, l’analisi dei traffici su gomma e ferro.

"Le linee di mandato dell’Amministrazione comunale riprese nei Documenti Unici di Programmazione triennale hanno un richiamo costante al miglioramento della mobilità nel territorio veneziano, in maniera multimodale – spiega l’assessore alla mobilità Renato Boraso - quale requisito per il miglioramento della qualità della vita dei cittadini, nonché per la valorizzazione dell’eccezionale patrimonio storico, artistico e culturale, che dal 1987 è stato inserito nel Patrimonio Mondiale dell’UNESCO. Avevamo tempo fino al dicembre 2020 per elaborare questo documento, ma abbiamo lavorato per fare in modo di scrivere il Documento in largo anticipo. Così facendo abbiamo dimostrato, anche in questa occasione, di dare un messaggio chiaro di serietà verso chi chiede di partecipare fattivamente a costruire il futuro della Città. Abbiamo fatto rilevazioni, abbiamo sentito la cittadinanza, abbiamo dimostrato di crederci, e all'interno del Documento abbiamo dato seguito a quello che è il progetto della mobilità del futuro che sia funzionale alla Città, ai suoi cittadini e sia integrata all'interno di tutto il territorio metropolitano".

Il Programma Triennale delle Opere Pubbliche 2019-2020-2021 è stato realizzato secondo le direttrici indicate nel PUMS prevedendo, già finanziati e in fase di attuazione, molteplici interventi relativi a: 

  • manutenzioni e messa in sicurezza di strade, aree pedonali e piste ciclabili esistenti, nuove piste ciclabili, per completare i tratti principali ancora mancanti sulla rete comunale, arrivando ad un totale di 182 chilometri di piste ciclabili: ex Valsugana (circa 900 passaggi al giorno) e via Altinia (circa 200), itinerario Stazione centrale di Mestre-Università di via Torino-Forte Marghera-San Giuliano-Venezia, via Padana, itinerario Terraglio-via Gatta-via Scaramuzza-centro di Chirignago-via Selvanese-via Brendole, itinerario ciclabile da Ca’ Sabbioni-Malcontenta-Mestre-Quarto d’Altino-Musile-Jesolo-Cavallino, completamento itinerario ciclabile Pellestrina e Lido, itinerario Ca’ Noghera-Tessera-Favaro Veneto;
  • nuovi 1077 portabiciclette già installati lungo la rete dei percorsi ciclabili, con la previsione di raddoppiare il numero nei primi mesi del 2020 per garantire la sosta sicura su tutto il territorio comunale;
  • interventi straordinari di manutenzione e sicurezza alle infrastrutture stradali: ponti, viadotti, cavalcaferrovie;
  • potenziamento dell’illuminazione sugli attraversamenti pedonali;
  • realizzazione di nuove rotatorie in città, oltra a quelle appena ultimate ai quattro cantoni, quella lungo il Terraglio e in altre intersezioni stradali rilevanti;
  • manutenzione straordinaria dei ponti a Venezia centro storico;
  • ripresa dello scavo dei rii in Venezia centro storico (ad oggi già 13.500 m3) e avvio della progettazione dei ponti di ormeggio temporaneo nelle isole minori, Lido e Pellestrina e Centro storico Venezia.

Due sono gli elementi emersi con gran forza in questa prima fase di lavori del piano. Il primo è rappresentato dalla necessità di un intervento strategico per decongestionare i flussi che insistono sul ponte della Libertà, pianificando interventi diffusi che possano scaricare questi flussi in parte a Nord e in parte a Sud del ponte translagunare. In questo scenario di Piano - viene sottolineato - rivestono fondamentale importanza la ripresa dello scavo dei canali e il potenziamento dei terminal di scambio terra-acqua di Fusina, San Giuliano, e Montiron. 

Il secondo è quello che mette a sistema, in terraferma, gli interventi in corso di realizzazione e progettazione per fluidificare i nodi viabilistici più delicati con il lavoro di ricucitura e integrazione che l'Amministrazione ha fatto ripartire per completare i nodi del SFMR e collegarli efficacemente con la rete ciclabile, le linee del TPL e la viabilità di accesso dai comuni di prima e seconda cintura. La soluzione per diminuire il traffico dalle aree più congestionate - è emerso- non è costruire nuove strade, ma aumentare i servizi di mobilità, in qualità e alternative. 

Particolare attenzione, nel documento di piano del PUMS, sarà posta anche allo sviluppo della micromobilità, alla promozione del trasporto ibrido, elettrico e ad idrogeno.

 

Venezia, 4 novembre 2019

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