La Giunta adotta il nuovo Piano integrato degli interventi in caso di alta e bassa marea

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Copertina Piano integrato
 

La Giunta adotta il nuovo Piano integrato degli interventi in caso di alta e bassa marea

21/10/2019

Il livello medio del mare a Venezia ha ormai raggiunto +35cm rispetto allo zero di Punta Salute stabilito nel 1897, comportando un significativo aumento degli eventi mareali e quindi facendo anche risaltare le conseguenze dei cosiddetti fenomeni anomali con effetti dirompenti sulla città. E' una delle conseguenze dei cambiamenti climatici e dell'innalzamento dei mari, a cui anche i sistemi previsionali devono adattarsi per prevedere e gestire in modo più efficiente gli eventi mareali.

Per questo motivo la Giunta comunale ha adottato il nuovo Piano integrato degli interventi in caso di alta e bassa marea, che ha l'obiettivo di definire le procedure che vengono messe in atto a Venezia in funzione del livello della marea previsto e/o raggiunto.

Il documento – che non veniva aggiornato dal 2002 - è stato illustrato questa mattina, a Ca' Farsetti, nel corso di una conferenza stampa in cui sono intervenuti il sindaco Luigi Brugnaro e il Responsabile operativo del Centro Maree Alvise Papa.

“Un livello medio così alto aumenta la possibilità di eventi mareali particolarmente intensi – ha spiegato Papa –. Si pensi che quest’anno avremo una marea astronomica di 86cm; con valori di questa entità, basta “un soffio” di vento per presentarci maree di una certa importanza. Dagli anni '90 i casi di marea superiore a 110cm sono raddoppiati. Questo comporta per esempio una modificazione dell'andamento stagionale dell'evento mareale. Nel decennio '90-2000, nei mesi estivi si verificavano mediamente circa 9 eventi mareali superiori a 80cm, nel decennio successivo erano circa 17, dal 2010 ad oggi sono saliti a 25. L'aumento del livello medio porta anche un'altra conseguenza: la sempre maggiore presenza di eventi mareali atipici. Ovvero di quei fenomeni che non “seguono le regole del gioco” e colgono di sorpresa un po' tutti, a volte persino i modelli matematici più sofisticati. Ogni anno raggiungiamo nuovi record: il valore estivo più alto, la permanenza sopra i 120cm più lunga della storia (il 29 ottobre dell'anno scorso a pari merito con il '66), ma si pensi anche che proprio il 29 ottobre dell'anno scorso il vento fosse arrivato 6 ore prima, la marea avrebbe raggiunto i 216 cm e non i 156 come invece è successo”.

“Ecco perché – ha ribadito il sindaco – è necessario che la città abbia poteri speciali per la gestione di una realtà così particolare e complessa. In questa situazione è fondamentale essere interpellati nella gestione del MOSE, contribuendo a decidere quando aprire o chiudere le paratie mobili, o nell'escavo dei canali. Un'attività che deve diventare ordinaria. Nonostante la legge dicesse che entro il 2015 i poteri dovevano essere dati alla Città metropolitana, malgrado sarebbe bastato un Decreto del presidente del Consiglio dei ministri, tutti i Governi, sia di destra che di sinistra, sono rimasti immobili. La vita della città è sull'acqua. Tutti parlano di cambiamenti climatici, ma a Venezia li sentiamo prima. Venezia è resiliente per questo: andiamo avanti e ce la facciamo nonostante tutto”.

Il Piano Integrato che coinvolge tutti coloro che erogano servizi di pubblico soccorso pubblica sicurezza, gestione delle emergenze, trasporti pubblici, gestione del bene pubblico, musei civici, pubblica istruzione, per un totale di circa 30 soggetti, si compone di quattro sezioni:

    •    La prima riporta le definizione dei riferimenti per creare un linguaggio interpretativo comune tra tutti i soggetti interessati.
    •    La seconda illustra in modo sintetico le modalità di gestione degli eventi mareali da parte del Centro Previsione e Segnalazione Maree (CPSM) in funzione del livello di marea previsto
    •    La terza declina gli interventi che il CPSM attua per ciascun ente sottoscrittore del documento
    •    La quarta con la declinazione delle attività e gli interventi che ciascun Ente deve mettere in atto in funzione della previsione di marea e dell’effettivo raggiungimento della soglia definita; ogni scheda riporta anche le interferenze potenziali tra attività erogate da soggetti diversi.

“In questi ultimi anni – ha continuato il sindaco - abbiamo investito molto sul Centro previsione e segnalazioni maree - solo con le risorse del Comune di Venezia. E' stata avviata una revisione della modellistica numerica previsionale, sono stati stretti accordi quadro con i principali centri di ricerca italiani, sono state sottoscritte collaborazioni con oltre 80 diversi soggetti internazionali e tante altre attività sono state finanziate anche da progetti europei”.

Il punto principale del nuovo Piano è il coordinamento tra tutti coloro che in città erogano servizi di pubblico soccorso, pubblica sicurezza, trasporti, gestione del bene pubblico fino ai musei e alle scuole. Proprio l'anno scorso, il capillare coordinamento tra tutte queste realtà ha permesso una drastica riduzione del danno che un evento storico e improvviso come quello, avrebbe potuto apportare.

Altre novità importanti sono contenute nel piano, per esempio vengono definiti i compiti del Centro Maree e definiti i riferimenti altimetrici ufficiali rispetto ai quali sono misurati i livelli osservati e previsti. Vengono predisposti un elenco e la definizione delle stazioni di riferimento e le soglie di marea. E' introdotto il concetto di incertezza previsionale e viene aggiornato l'elenco degli strumenti di comunicazione (fermo al 2002) autorizzando l'utilizzo di qualsiasi strumento. A questo proposito è stata illustrata l'introduzione della comunicazione via Telegram per ottenere gli avvisi e le informazioni del Centro maree.  Vengono inoltre date prescrizioni organizzative e di comunicazione in caso di fenomeni mareali anomali: Il CPSM potrà utilizzare ogni canale di avviso a disposizione per segnalare lo scostamento dell’andamento mareale da quanto precedentemente comunicato/segnalato.

Il Piano dovrà essere ora approvato dalla conferenza dei servizi che riunisce tutti i soggetti coinvolti, illustrato nelle Commissioni consiliari competenti e infine approvato dal Consiglio comunale.

 

 

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