E' posto idealmente al centro dei due semicerchi in cui sono dislocati i forti appartenenti al cosiddetto “Campo trincerato di Mestre”. Rispetto ad essi, datati tutti tra gli anni Ottanta del diciannovesimo e i primi quindici del ventesimo secolo, è molto più antico. La sua costruzione risale infatti ai primissimi anni dell'Ottocento, ad opera degli austriaci, che avevano deciso di erigere una fortezza a difesa di Venezia nel punto della Terraferma più vicino ad essa, dove in quel momento si trovava ancora il quattrocentesco borgo di Marghera (prima “Margera”, ovvero “il mare c'era”).
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Il forte conserva ancora oggi al suo interno la spalla del ponte cinquecentesco sul Marzenego, trasformato (chiudendo le sue arcate), in magazzino, e in cui più tardi è stato costruito un nuovo corpo di fabbrica. Il primo nucleo del forte era costituito anche da batterie poste su palafitte a guardia dei canali navigabili, che si aggiungevano alle fortificazioni preesistenti veneziane.
Nel periodo del breve ritorno dei francesi, tra il 1806 ed il 1814, venne decisa la realizzazione di sei nuovi bastioni esterni, su un doppio fossato di cinta, e di due ridotti laterali: ne fu però realizzato solo uno, il cosiddetto “forte stellato” di Campalto.
Al loro ritorno gli austriaci, oltre a completare i lavori avviati dai francesi, crearono un nuovo canale navigabile.
L'importanza del forte crebbe con la realizzazione, nel 1842, della linea ferroviaria sino a Venezia, posta a poca distanza, e quindi da esso direttamente controllata. Il forte ebbe poi una parte importante nella Prima guerra d'Indipendenza: allo scoppiare delle ostilità gli austriaci furono costretti a lasciare il forte agli insorti. Da qui, il 27 ottobre 1848, partì la “sortita” che permise ai patrioti per alcuni giorni di impossessarsi di Mestre, prima di doverla nuovamente abbandonare. Gli austriaci posero quindi d'assedio prima Forte Marghera (conquistato il 27 maggio 1849) e poi Venezia, arresasi il 22 agosto dello stesso anno.
