Il consigliere Battistella alla chiusura dei lavori di restauro della facciata della chiesa degli Scalzi

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Chiesa degli Scalzi
 

Il consigliere Battistella alla chiusura dei lavori di restauro della facciata della chiesa degli Scalzi

15/12/2018

Il consigliere delegato all’Innovazione, Luca Battistella, è intervenuto questa mattina alla cerimonia di chiusura dei lavori di restauro della facciata della chiesa di Santa Maria di Nazareth, più conosciuta come chiesa degli Scalzi, terminati il 31 agosto. I lavori – iniziati ad aprile 2014 a seguito del distacco e della conseguente caduta di una foglia d’acanto di un capitello nel luglio 2013 – sono stati  finanziati dal Fondo per lo Sviluppo e la Coesione (FSC) della Regione Veneto, dalle affissioni pubblicitarie e dalla Provincia Veneta dei Carmelitani Scalzi.

“La nostra Amministrazione sostiene da sempre il rapporto tra Pubblico e Privato – ha esordito il consigliere Battistella – perché sappiamo bene che oggi le cose si possono realizzare solo se si fanno insieme e con passione. Ed è lavorando in questo modo che si raggiungono risultati di questa bellezza. Per questo voglio ringraziare a nome dell’Amministrazione comunale e di tutta la città le persone e gli enti che hanno lavorato insieme per restituirci questo gioiello. Per tutti è stato un sacrificio aspettare quattro lunghi anni prima di rivedere la bellezza di questa facciata nel suo ritrovato splendore, ma ne è valsa la pena”. 

La facciata degli Scalzi, realizzata nel 1680 su progetto dell’architetto ticinese Giuseppe Sardi, rappresenta un unicum nel contesto della città, in quanto interamente realizzata in marmo di Carrara, litotipo raramente utilizzato in ambiente veneziano. Si tratta infatti di un calcare poco adatto ad essere collocato all’esterno e che subisce gli sbalzi termici dovuti sia all’irraggiamento che al gelo. Negli anni erano stati intrapresi diversi lavori di restauro a seguito di numerosi crolli del materiale lapideo: già dal 1723 ci furono i primi interventi.

La complessità del lavoro di restauro è consistita in primo luogo nell’intrecciarsi di un’approfondita ricerca storica e di archivio con le diverse fasi di avanzamento del cantiere di restauro, a partire dal rilievo e dalla diagnostica, fino a quelle di sperimentazione per il consolidamento del materiale lapideo. La situazione è apparsa però preoccupante dal punto di vista conservativo solo dopo le fasi di pulitura e di rimozione delle stuccature. Nell’ottobre 2015 il Cnr di Firenze e l’Istituto di Geoscienze e Georisorse sono stati incaricati di individuare una metodologia per il consolidamento del marmo di Carrara. L’intervento di restauro è diventato così un intervento sperimentale volto a risolvere una situazione di degrado preoccupante e rischiosa sia per la conservazione del manufatto che per la pubblica incolumità, essendo la Chiesa di Santa Maria di Nazareth situata in una zona di ampio flusso pedonale.

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