L'assessore Venturini all'inaugurazione della mostra "Idoli, il potere dell'immagine" a Palazzo Loredan

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A sinistra la mostra, a destra l'assessore Venturini
 

L'assessore Venturini all'inaugurazione della mostra "Idoli, il potere dell'immagine" a Palazzo Loredan

14/09/2018

L'assessore alla Coesione sociale, Simone Venturini, è intervenuto questo pomeriggio a Palazzo Loredan a Venezia all'inaugurazione della mostra "Idoli, il potere dell'immagine", organizzata dalla Fondazione Giancarlo Ligabue con il patrocinio del Comune di Venezia. L'esposizione, che analizza attraverso oltre un centinaio di rari reperti databili tra il 4.000 e il 2.000 a.C. la rappresentazione della figura umana e la nascita del concetto di religiosità e di potere, sarà visitabile dal 15 settembre fino al 20 gennaio 2019 (tutti i giorni dalle 10 alle 18, lunedì chiuso). A fare da "padrone di casa" durante la cerimonia Inti Ligabue, presidente della fondazione e figlio di Giancarlo.

"Voglio ringraziare Inti per aver realizzato la terza tappa di un lungo percorso che ha regalato alla città tre bellissime esibizioni - ha commentato l'assessore Venturini - mostre che hanno sempre mantenuto un legame forte e indissolubile con la Città. L'atto di generosità di Inti e della Fondazione tutta è enorme, perché hanno messo a nudo la parte più intima di una collezione inestimabile, grandiosa. Restituirla e rimetterla in mostra è forse il più grande atto di generosità che una persona possa fare nei confronti di un grande imprenditore, Giancarlo Ligabue, che tanto ha dato alla città. I temi di questa mostra ci interrogano ancora oggi - ha continuato l'assessore - come la comunicazione del potere politico e religioso. Mi incuriosiscono anche le connessioni commerciali che già allora interessavano una sorta di via della Seta ante litteram. Grazie di cuore Inti a nome della Città, perché ancora una volta hai fatto un pezzo di storia. Queste mostre - ha concluso - costituiscono una collana di 3 perle una più bella dell'altra".

L'esibizione presentata oggi costituisce infatti il terzo e ultimo capitolo di un ciclo iniziato 3 anni fa dalla Fondazione Ligabue che ha avuto come filo rosso gli "idoli" (dal greco eídolon, immagine). Curata da Annie Caubet, conservatrice onoraria del Musée du Louvre, la mostra propone un viaggio nel tempo spaziando dalla penisola iberica alla Valle dell'Indo, dall'Atlantico all'Estremo Oriente: si tratta del primo tentativo di confronto tra opere raffiguranti il corpo umano (risalenti al periodo 4.000-2.000 a.C.) individuate a latitudini e continenti differenti. In particolar modo si concentra l'attenzione sulla cosiddetta "Rivoluzione neolitica". Biglietto intero 8 euro.

 

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