Il Giudice del Lavoro di Venezia con decreto depositato oggi, ha riconosciuto le ragioni della Fondazione Musei Civici e del Comune di Venezia in relazione alla procedura di appalto dei servizi di bookshop, oggetto di ricorso da parte di alcuni lavoratori e da alcune sigle sindacali.
"Nel merito anche in questa occasione il giudice ha confermato il corretto operare della stazione appaltante – spiega Mattia Agnetti, segretario organizzativo di MUVE e responsabile unico del procedimento di gara – In riferimento alla posizione dei due enti, il Giudice ha rigettato completamente le richieste, stabilendo che“quanto infine alla domanda risarcitoria avanzata nei confronti del Comune e della Fondazione Musei Civici, non è dato francamente comprendere i presupposti giuridici su cui parte attrice fonda la presunta responsabilità delle due istituzioni, laddove in ricorso si legge che Comune e Fondazione avrebbero “abbandonato di fatto al loro destino i ricorrenti, evitando di prendere una posizione chiara sulla vicenda, anche semplicemente cercando di intercedere (!) in favore dei lavoratori uscenti”.
Nessuna responsabilità, pertanto, può essere riconosciuta in capo al Comune e a MUVE, tanto più che si tratta di una successione di appalto tra soggetti privati. Rispetto a questo ultimo punto, il Giudice ha stabilito che “l’unico foro utilizzabile tra quelli indicati dall’art.413 cpc è il foro della sede dell’azienda nei cui confronti l’azione è promossa (v. giurisprudenza citata dal Consorzio, in particolare Cass. 19.9.2013 n.21506). La sede legale del Consorzio è in Milano, per cui competente a decidere sulla domanda di costituzione di un nuovo rapporto di lavoro è il Tribunale di Milano”.