Lazzaretto Nuovo: la Giunta autorizza il prosieguo della campagna di scavi all'Archeoclub

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panorama dell'isola
 

Lazzaretto Nuovo: la Giunta autorizza il prosieguo della campagna di scavi all'Archeoclub

16/05/2018

La Giunta comunale ha approvato, nella sua ultima seduta e su proposta del vicesindaco Luciana Colle - la delibera che autorizza la campagna di scavi e ricerche archeologiche all' Ex Polveriera – Lazzaretto Nuovo stipulando un contratto di comodato per la durata di un anno con l’Archeoclub Italia sede di Venezia Onlus e con l’Associazione di Volontariato Ekos Club.

Nello specifico il Lazzaretto Nuovo fa parte del circuito museale cittadino ed è inserito, inoltre, nel Sistema Bibliotecario Museale della Città metropolitana di Venezia, negli Itinerari storico-naturalistici (un progetto dell’Unione europea) e negli Itinerari educativi della Città. Nel luglio del 2013, con decreto del Ministero della Difesa, è stato disposto il trasferimento della proprietà al Comune di Venezia e nel marzo del 2015 l’Agenzia del Demanio ha consegnato il bene al Comune. Ma è dal 2001 che con un Protocollo d’Intesa il Ministero per i Beni Culturali affidava alle associazioni “Ekos Club” e “Archeoclub Italia”, lo svolgimento di una serie di compiti per la tutela e la salvaguardia dell’isola, il presidio e la valorizzazione dell’area e dei reperti custoditi.

Ad oggi è ancora l’Associazione di volontariato “EKOS CLUB”  che, nell’ottica della tutela e della rivitalizzazione, organizza all’interno dell’isola, visite guidate, incontri, mostre ed eventi, con particolare riferimento alle caratteristiche storiche e ambientali, alla cultura e alle tradizioni lagunari e marinare. Mentre l’Archeoclub Italia si occupa, prevalentemente, delle attività culturali e didattiche (campi estivi ed altre iniziative), ed in particolare della custodia del deposito materiali archeologici della Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per il Comune di Venezia e Laguna presente sull’isola.

“Con questa decisione - commenta Colle - abbiamo voluto garantire e mantenere la realizzazione di interventi non solo volti alla conservazione del complesso monumentale ma soprattutto la promozione di un ambito di territorio mediante attività culturali destinate a potenziare la fruizione pubblica del bene per consentire, a chi ne sia interessato, di poter conoscere o approfondire la storia e le tradizioni del nostro territorio”.

Il percorso storico-archeologico dell’Isola si snoda lungo un suggestivo viale di gelsi secolari, piantati nel 1800 durante l’uso militare austriaco, che conduce, dopo aver superato il Casello da polvere Ovest, al Tezon Grande, edificio principale dell’Isola lungo più di 100 metri che, al suo interno, è ancora possibile leggere sulle pareti, i graffiti e le testimonianze pittoriche datati tra la fine del 1500 e gli inizi del 1600, eseguite dai mercanti, dai guardiani e dai “bastazi” (facchini) del Magistrato alla Sanità che così documentavano le attività sanitarie che venivano svolte in quei luoghi. Inoltre, nel complesso del Tezon Grande, vi sono esposizioni quali il Museo della Peste, la raccolta di anfore provenienti dalla Laguna Nord, l’esposizione di tradizionali oggetti in ferro legati alla pesca, alla navigazione e alla cantieristica trovati proprio grazie a scavi recenti.

“Abbiamo accolto con soddisfazione l’approvazione di questa delibera – commenta Gerolamo Fazzini presidente di Archeoclub e di Ekos Club – per la quale siamo grati alla Giunta comunale visto che ci permetterà di continuare nella realizzazione di un'area storico-monumentale e naturalistica di grande successo e interesse nella Laguna Nord di Venezia. Con questa decisione – aggiunge il presidente - vengono rese possibili le attività di ricerca già programmate, in particolare le indagini archeo-antropologiche che saranno svolte, anche quest'anno, da un'équipe dell'Università australiana di Perth, in collaborazione con altre Università italiane nelle aree cimiteriali dell'isola, dove sono state individuate fosse comuni delle epidemie di peste del XVI e del XVII secolo. Grazie a queste ricerche si scopriranno le condizioni di vita della Venezia di allora, una città cosmopolita, crocevia di popoli e genti diverse, da sempre aperta ai traffici internazionali specie dal Levante mediterraneo. Esposta, a seguito di questi commerci, anche a rischi sanitari, Venezia per prima seppe dotarsi di tecnologie e leggi d'avanguardia, poi imitate nel resto del mondo”.

L'isola del Lazzaretto Nuovo sarà come sempre aperta sino a fine ottobre tutti i sabati e domeniche, con visite guidate, mattina e pomeriggio, negli altri giorni su prenotazione.

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