Inaugurata a Palazzo Ducale la mostra Porto Marghera 100

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Inaugurata a Palazzo Ducale la mostra Porto Marghera 100

03/11/2017

 

Una grande esposizione che racconta la nascita e lo sviluppo di Porto Marghera, uno dei più importanti poli produttivi e commerciali d’Europa, con l’obiettivo di ricordare il passato in chiave futura. E' stata inaugurata questo pomeriggio nei suggestivi ambienti dell'Appartamento del Doge a Palazzo Ducale, la mostra Porto Marghera 100, una delle iniziative fulcro legate alle celebrazioni dei cento anni del polo industriale (1917-2017) per illustrare il ruolo chiave che Porto Marghera esercitò sul territorio di Venezia e della terraferma oltre che sulla storia produttiva, economica, sociale e culturale. All'appuntamento sono intervenuti il presidente del Comitato nazionale del Centenario di Porto Marghera 1917–2017 e sindaco di Venezia, Luigi Brugnaro, il presidente e il direttore della Fondazione Musei Civici di Venezia, Mariacristina Gribaudi e Gabriella Belli, che ha curato la mostra, con la collaborazione di Paolo Apice.

La mostra mette in scena un racconto nuovo in cui la voce narrante è il linguaggio dell’arte contemporanea, che per la prima volta entra a Palazzo Ducale. Le parole chiave della narrazione sono le materie prime: acqua, carbone, ferro, chimica, plastica, tessile, vetro. A ciascun materiale è stata dedicata una stanza dell’Appartamento del Doge e per ogni stanza è stata scelta un’opera altamente rappresentativa del lavoro e della ricerca artistica contemporanea sul materiale individuato.

“Mi sento figlio di Porto Marghera – ha dichiarato il sindaco di Venezia, Luigi Brugnaro - e ringrazio il Comitato nazionale per il Centenario e tutte le persone che si sono date da fare per allestire la mostra, raccontando la storia di questa realtà produttiva attraverso la materia trasformate dalle mani, dall’intelligenza, dalla scienza di operai, tecnici e imprenditori che hanno fatto la storia dell’industria. 

Nel 1917 nasceva Porto Marghera grazie a molte altre persone, che si sono sporcate le mani per dare un’idea di progresso. Venezia era una città che si metteva alla testa di questo processo e si assumeva la responsabilità delle scelte. Lo stesso spirito deve guidare i prossimi cento anni. Venezia non può pensare di ritirarsi e di chiudersi. La storia di questa città è fatta di persone illuminate, coraggiose, capaci di tessere relazioni nazionali e internazionali, che hanno consentito anche una trasformazione urbana, talvolta turbolenta, ma viva. La conoscenza di Porto Marghera deve aiutarci a capire come abbiamo vissuto e a dare dignità a tutti i lavoratori. Nelle prossime settimane - ha annunciato il primo cittadino - accenderemo i grandi impianti simbolo di Porto Marghera perché questa città sia colorata. 

Dobbiamo fare uno sforzo insieme per diventare comunità attraverso una condivisione di idee e progetti. Il rilancio della nostra economia passa attraverso l’industria e ringrazio l’Eni e tutte le grandi realtà economiche su cui si fonderà il nostro futuro”.

Il percorso espositivo si snoda tra le opere di alcuni degli artisti più importanti sulla scena internazionale contemporanea, molte delle quali portate per la prima volta a Venezia: Jannis Kounellis, Pino Pascali, Gilberto Zorio, Tony Cragg, Mario Merz, Daniel Spoerri e poi ancora Cagnaccio di San Pietro, Emilio Vedova, e i più giovani Julia Mangold, Anne-Karin Furunes, Sissi e Colombo Manuelli. 

Le opere sono associate a fotografie storiche e autoriali contemporanee; una sezione, curata dall’equipe del professor Gianpiero Brunetta dell’Università di Padova, è dedicata al cinema. Documenti storici, sequenze fotografiche, pubblicità e alcuni montaggi d’epoca provenienti dall’archivio dell’Istituto Luce di Cinecittà rappresentano il fermento di uomini e prodotti che animò il sito fino allo scorcio degli anni Settanta. 

“Abbiamo voluto costruire un progetto che fosse resistente nella memoria delle persone – ha spiegato Belli - attraverso la memoria puntando sull’aspetto evocativo simbolico e su quello documentale fotografico. L’arte svolge una funzione sociale e diventa strumento di comprensione e di conoscenza”

“Questa mostra – da detto Gribaudi colpisce al cuore e come Fondazione il nostro invito è rivolto ai giovani invito affinché vedano questa mostra e riescano a interpretare una nuova Porto Marghera, come centro d’innovazione”. 

Porto Marghera 100 sarà visitabile dal 4 novembre 2017 al 28 gennaio 2018.

 

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