La stagione sinfonica del teatro La Fenice si è aperta questa sera, alla presenza del sindaco di Venezia, Luigi Brugnaro, con un concerto dedicato al centenario di Porto Marghera, diretto dal maestro Donato Renzetti.
“Per me è una serata speciale – ha dichiarato il primo cittadino – in cui l’arte dà voce alle persone. Cento anni fa si è firmato l’accordo con cui si dava vita al grande porto industriale, credendo nelle fabbriche, che hanno dato tanto a tutto il NordEst, e alla città Giardino, all’avanguardia dal punto di vista urbanistico. Sappiamo cosa è successo a Porto Marghera. Ci siamo accorti che i materiali lavorati, la plastica, il vetro, il carbone, facevano male alle persone e danneggiavano l’ambiente, ma da questi problemi dobbiamo ripartire. E dobbiamo farlo insieme, continuando a difendere il lavoro a tutelare la sicurezza e la convivenza civile. E’ necessario leggere il passato per ricostruire un futuro di progresso”.
“La Fenice ha voluto partecipare alle celebrazioni di questo centenario con questo concerto – ha spiegato Fortunato Ortombina, direttore artistico e prossimo sovrintendente, come annunciato dal sindaco,”.
Il programma della serata è articolato su diversi stili con brani di autori contemporanei e storici, ha preso il via con “Canti di fabbrica per voce e orchestra, su testi dei ‘poeti di fabbrica’ Attilio Zanichelli, Fabio Franzin e Ferruccio Brugnaro. Musiche di Fabio Vacchi, tenore Paolo Antognetti.
Il concerto è proseguito con Io che non vivo (senza te) per coro e orchestra, di Pino Donaggio; Attila: qual notte!... Ella in poter del barbaro di Giuseppe Verdi, con il tenore Stefan Pop; la sinfonia n. 9 in mi minore op. 95 Dal nuovo mondo, Antonín Dvořák