Il sindaco Brugnaro e l'assessore Venturini alla Giudecca alla presentazione del libro "Un Cerchio in carcere: i nostri primi venti anni, 1997-2017"

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Il sindaco Brugnaro e l'assessore Venturini alla Giudecca alla presentazione del libro "Un Cerchio in carcere: i nostri primi venti anni, 1997-2017"

21/09/2017

Il sindaco di Venezia, Luigi Brugnaro, e l'assessore alla Coesione sociale, Simone Venturini, sono intervenuti questo pomeriggio nel chiostro del Convento dei Padri Cappuccini alla Chiesa del Redentore alla Giudecca, alla presentazione del libro "Un Cerchio in carcere: i nostri primi venti anni, 1997 – 2017".

All'incontro, introdotto da Gianni Trevisan, presidente onorario e tra i fondatori della cooperativa sociale Il Cerchio, e dal curatore del libro, Paolo Sprocati, hanno partecipato tra gli altri il presidente de La Biennale di Venezia, Paolo Baratta, il direttore generale del Teatro la Fenice, Andrea Erri, la direttrice della casa di Reclusione Donne della Giudecca, Antonella Reale e la direttrice della Casa circondariale di Venezia, Imma Mannarella. Presenti inoltre il vicepresidente del Consiglio comunale Saverio Centenaro e la consigliera Deborah Onisto.

Il libro racconta la storia della cooperativa sociale "Il Cerchio" nata nel settembre 1997 per offrire lavoro ai detenuti, avviando nel contempo corsi di formazione, percorsi culturali e di studio, e promuovendo momenti di convivialità favorevoli a un reinserimento sociale. Come riportato nel volume la cooperativa nei vent'anni d'attività ha dato lavoro, per giorni, o per settimane, o per mesi, o per anni a circa settecento (700) ristretti, raggiungendo così un rilevante risultato.

“Vent'anni – ha esordito Venturini – sono un traguardo importante, per fare bilanci e guardare al futuro. Quelli del Cerchio sono 20 anni di storie di persone che hanno saputo fare squadra ed essere tenaci prima nel dare e poi anche nel chiedere. Il merito principale del Cerchio è quello di non aver fatto assistenzialismo, ma di aver offerto alle persone che nella loro vita hanno avuto un incidente di percorso una prospettiva concreta di rifarsi una vita grazie al lavoro. Il lavoro che la cooperativa ha portato avanti in tutti questi anni ha fatto da collante con le istituzioni, ha costruito ponti e di questo siamo riconoscenti”.

“Quella del Cerchio – ha concluso il sindaco – è una grande esperienza trasversale che da sempre nobilita la città. Il lavoro corale dei volontari è un esempio concreto di quella sussidiarietà che io ritengo essere un grande principio di costituzione e di libertà . Nel libro, che racconta la storia di questa esperienza, ci sono anche i dati di bilancio, il fatturato, gli utili che crescono nel tempo e questo è importante: se hai un profitto puoi usarlo come meglio credi, altrimenti sei sempre costretto a chiedere. Le carceri devono essere luoghi non solo di pena ma di riabilitazione, luoghi umani che garantiscano la dignità della persona e consentano di offrire occasioni di ripartenze reali. In questi 20 anni il Cerchio ha dato una gran bella lezione alla città; se continuiamo a procedere insieme, andremo lontano. Noi, come Amministrazione comunale continueremo ad aiutare questa realtà che è un grande orgoglio per la città”.

Venezia, 21 settembre 2017

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