Il consigliere delegato Giusto alla cerimonia in ricordo delle vittime civili dell’attacco aereo alla motonave “Giudecca” nel 1944

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un momento della cerimonia
 

Il consigliere delegato Giusto alla cerimonia in ricordo delle vittime civili dell’attacco aereo alla motonave “Giudecca” nel 1944

15/10/2024

Nella mattina di oggi, nel cimitero di San Michele in Isola, si è svolta la cerimonia di commemorazione delle vittime civili dell’affondamento della motonave “Giudecca”, avvenuto il 13 ottobre 1944, inspiegabilmente presa di mira da tre aerei dell’aviazione alleata. La motonave, salpata da Chioggia in direzione Venezia con a bordo oltre 200 passeggeri, venne affondata all’altezza dell’isola di Pellestrina. Dopo un primo mitragliamento, la nave fu centrata da almeno tre bombe. Le schegge lanciate dall’esplosione arrivarono a danneggiare gli edifici del vicino abitato di Ognissanti, mentre una quarta bomba colpì una barca che navigava nei pressi del piroscafo, causando ulteriori vittime. Le salme recuperate furono 67, non tutte identificate, mentre il numero complessivo di vittime è rimasto incerto.

Presente alla cerimonia una delegazione di soci della sezione di Venezia dell’Anvcg, Associazione nazionale vittime civili di guerra, tra cui il consigliere del direttivo e promotore di pace, Franco Polesel, che ha ricordato il tragico bombardamento e le sue vittime. La cerimonia ha visto la deposizione di una corona d’alloro al monumento famedio, successivamente benedetta dal diacono del cimitero, Guglielmo Fasan. In rappresentanza dell’Amministrazione comunale, è intervenuto il consigliere delegato alla Tutela delle Tradizioni, Giovanni Giusto: “Rivolgo un ringraziamento particolare all’Associazione nazionale vittime civili di guerra – ha dichiarato – perché ogni anno ci consentite di mantenere vivo il ricordo di queste vittime innocenti. La guerra, allora come oggi, porta con sé odio e violenza nei confronti di persone inermi, che non hanno nessuna colpa e del tutto inoffensive, come i passeggeri della “Giudecca e purtroppo di molte altre persone”. 

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