Da oggi ad accogliere i visitatori all’entrata del Museo Correr ritorna dopo un importante intervento di restauro il busto di Teodoro Correr, il visionario ed illuminato veneziano, che ha voluto regalare alla città l’immenso patrimonio storico-artistico esposto nell’Ala napoleonica e nelle Procuratie nuove. Un ritorno perché il busto fino al 1945 era esposto in una delle bellissime sale canoviane mentre oggi viene collocato nella Galleria Napoleonica, all’inizio del percorso museale in dialogo con la grande lapide che riporta i nomi dei grandi mecenati di Venezia. Un tributo alla persona ed alla cultura, un dono alla città di Venezia, realizzato con la collaborazione di Fondazione Musei Civici di Venezia che simboleggia lo stretto legame tra l’azienda veneziana guidata dalla famiglia Pellegrini dal 1924 e la città: una nuova luce all’antico busto dedicato a Teodoro Correr, fondatore dell’omonimo Museo di Piazza San Marco, considerato un precursore del sistema museale odierno.
Il manufatto è opera dello scultore Giuseppe Soranzo, datata XIX secolo, misura 71 cm in altezza, 56 in larghezza e 31 in profondità che poggia sull’originaria colonna e base che erano depositate presso Ca’ Rezzonico.
Già 10 anni fa in occasione del 90° l’azienda aveva contribuito al restauro degli Itinerari Segreti a Palazzo Ducale e, prima ancora, aveva finanziato il ripristino della statua di San Giovanni Nepomuceno sul Canal Grande. In occasione delle celebrazioni del centenario Pellegrini SpA rinnova il suo ruolo di "mecenate" del patrimonio artistico della città e dona il proprio contributo al restauro di quest’opera, precedentemente ricoverata nei depositi di palazzo Ducale, in attesa di un intervento di conservazione.
"I cento anni della Pellegrini SpA sono un traguardo di cui è orgogliosa tutta la Città di Venezia. E la decisione da parte dell’Azienda di festeggiarlo con l’omaggio del restauro del busto di Teodoro Correr, è un segno tangibile della generosità che le aziende migliori sanno lasciare nel territorio - ha detto il sindaco di Venezia Luigi Brugnaro - Voglio ricordare nell’occasione un bel racconto che il compianto amico Paolo Pellegrini mi fece sul "commerciale" al tempo di suo papà, per confermare il ruolo straordinario del venditore per un’azienda. Al tempo della seconda guerra mondiale un commerciale della famosa "ditta Pellegrini" era andato in missione di vendita con una macchina da scrivere per farla provare al cliente. Al ritorno, alla stazione di Mestre, ci fu un rastrellamento e il commerciale si nascose sotto un treno, più preoccupato per la macchina da scrivere che non della sua stessa incolumità. Finito quel momento di paura, questi pulì bene la custodia e tornò, orgoglioso, subito in ditta a Rialto con il prezioso oggetto e il relativo contratto di vendita. Anche questo è accaduto in questi primi cento anni della vita incredibile della Ditta Pellegrini. Una storia di successo, una storia d’impresa, di donne e uomini coraggiosi, pronti ogni giorno a sfidare l’innovazione e creare nuovi posti di lavoro. A tutti voi giunga il ringraziamento della Città e mio personale, con l’augurio di altri cento anni di attività!".
Alla presentazione del restaurato busto di Correr anche l'assessore al Patrimonio Paola Mar: "Pellegrini, un nome e un’azienda che ho sempre sentito fin da quando ero piccola. Una sicurezza per tantissimi imprenditori, con la capacità di rinnovarsi sempre e di essere al passo con i tempi con forniture e servizi accurati e soprattutto di saper gestire in maniera egregia il passaggio generazionale, grazie anche alla sua umanità - ha spiegato l'assessore - Siete un vanto per la nostra città e vi auguro di continuare sempre con maggiore successo il vostro percorso".
Lieto di rinnovare e rafforzare la collaborazione con una storica azienda del territorio anche il Muve: "Un legame proficuo che concorre alla missione primaria dei musei: la conservazione, la tutela, la valorizzazione e la condivisione del patrimonio delle collezioni, la trasmissione del sapere e della conoscenza - ha detto Mariacristina Gribaudi, presidente Fondazione Museo Civici di Venezia - Non ultimo è parte di un grande racconto: quello di una città e di una particolare area geografica da sempre associata all’ambito produttivo e all’imprenditoria, quella del nord est, che si dimostra ancora particolarmente attiva, partecipe e coinvolta nell’investimento sul proprio patrimonio di bellezza del nostro Paese. Una visione che fa bene alla cultura, a tutti".
"E’ un grande piacere per noi aver potuto contribuire alla conservazione del patrimonio custodito in questo meraviglioso museo ed è un piacere averlo fatto proprio con il ripristino del busto di Teodoro Correr, che finalmente ritroverà il posto che merita, in una delle sale, come si deve ad un fondatore - è stato il commento di Sofia Pellegrini, Amministratore delegato Pellegrini Spa - Oltre ad essere un’opera d’arte di pregio, oggi apprezzabile davvero nel suo rinnovato splendore, il busto rappresenta, almeno per noi, anche un omaggio ad una persona che, in tempi in cui la responsabilità sociale non aveva ancora un nome, ha amato la sua città tanto da lasciarle il prodotto del proprio lavoro, quello di collezionista capace e appassionato. E’ quello che anche noi, simbolicamente e nelle occasioni importanti per la nostra azienda, abbiamo sempre tentato di fare e speriamo di fare anche questa volta, perché amiamo questa città, di cui ci pregiamo di essere parte, non solo come residenti del centro storico ma anche come realtà attiva e produttiva. Un ringraziamento doveroso alla Fondazione Musei civici e a Fondaco per averci accompagnato nella realizzazione di questo progetto - ha concluso Sofia Pellegrini.
Un ringraziamento particolare è andato al responsabile della procedura, Devis Valenti, della Soprintendenza di Venezia. I lavori sono stati eseguiti dalla Lares di Venezia sotto la direzione di Elisabetta Ghittino. Il progetto è stato curato da Fondaco Italia.
Alcuni dettagli tecnici
Lo stato di conservazione dell’opera: il busto era interessato da deposito superficiale incoerente, decoesione, disgregazione, polverizzazione, particolarmente localizzate in corrispondenza dei dettagli sino alla perdita di materiale. Era presente in modo diffuso uno strato di patina biologica. Nelle medesime condizioni versava anche la colonna sulla quale è stato fatto anche un intervento di rubricatura della dedica in modo tale che ora appare leggibile e la base.
Le fasi dell’intervento
- rimozione dei depositi superficiali mediante l’utilizzo di aspiratori e pennelli morbidi;
- preconsolidamento delle aree interessate da decoesione mediante di preparato a base di esteri etilici dell’acido silicico;
- rimozione di prodotti protettivi applicati in passato mediante applicazione a pennello di tensioattivo e risciacquo accurato delle superfici con sola acqua deionizzata e spazzolini di saggina a setole morbide;
- applicazione di prodotto e risciacquo accurato delle superfici con acqua deionizzata;
- pulitura delle superfici mediante applicazione a pennello di resine a scambio ionico massaggiate e lasciate agire. Risciacquo accurato con acqua deionizzata;
- esecuzione di stuccature con impasti composti da calce desalinizzata e polvere di marmo Carrara;
- adeguamento cromatico delle porzioni di rifacimento in analogia con il materiale;
- consolidamento delle aree decoese mediante applicazione a pennello di preparato a base di esteri etilici;
- stesura di protezione con miscele a base di cere d’api naturali con successiva rimozione degli eccessi con panno morbido.