La presidente del Consiglio comunale di Venezia, Ermelinda Damiano, è intervenuta questa mattina all’Auditorium “Cesare De Michelis” dell’M9 di Mestre per l’appuntamento “Brucio d’amore”, inserito nel programma del Marzo Donna 2024. Lo spettacolo teatrale, riservato agli studenti delle scuole secondarie di secondo grado del territorio, è stato proposto dal Centro Antiviolenza del Comune di Venezia e ha visto la partecipazione di oltre 200 studenti.
“E’ stato ricordato quanto importante sia fare rete – ha esordito la presidente Damiano – perché solo stando insieme possiamo arginare il fenomeno della violenza contro le donne e portare avanti sensibilizzazione e prevenzione. Nel nostro territorio abbiamo il Centro Antiviolenza che voglio ringraziare per tutte le attività che conduce con le scuole, anche per insegnare ai ragazzi a conoscere e gestire le proprie emozioni e i propri sentimenti e per insegnare loro ad affrontare le difficoltà con rispetto reciproco. Voglio infine ringraziare gli insegnati perché, insieme a istituzioni e famiglie, hanno la grande responsabilità di contribuire al processo di crescita dei giovani, la classe dirigente del futuro”.
La pièce, messa in scena dalla compagnia teatrale PartecipArte, si compone di brevi scene che mostrano situazioni quotidiane di microviolenza di genere: prevaricazioni, passività degli uomini nella cura della casa, stalking, violenza online, gelosia ossessiva. Dopo aver visto le scene, i ragazzi sono stati invitati ad analizzarle per individuare quali sono i problemi, le origini e le loro conseguenze. Successivamente il pubblico ha avuto la possibilità di intervenire in scena per cambiare la storia, affrontando le situazioni più ambigue e subdole, sperimentando diverse possibilità d’azione e scoprendo vantaggi e rischi di ognuna di queste.
“Alla fine del teatro forum – ha concluso la responsabile del Centro Antiviolenza del Comune di Venezia, Patrizia Marcuzzo – gli studenti avrranno imparato diverse strategie di intervento e saranno più preparati a riconoscere discriminazioni e violenze determinate da stereotipi apparentemente innocui, a supportare chi le subisce o intervenire con chi le agisce, nell’ottica di costruire relazioni sane e felici, basate sulla condivisione dei compiti, sul consenso e sul rispetto”.
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