Riqualificazione dell’ex-Istituto delle Canossiane alla Giudecca. Il Consiglio approva la Variante n. 59 al Piano degli Interventi

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Seduta consiglio 9/3/2023
 

Riqualificazione dell’ex-Istituto delle Canossiane alla Giudecca. Il Consiglio approva la Variante n. 59 al Piano degli Interventi

09/03/2023

Il Consiglio comunale nella seduta odierna ha approvato con 19 voti favorevoli, 11 contrari, 1 astenuto la Variante n. 59 al Piano degli Interventi relativa alla riqualificazione dell’ex-Istituto delle Canossiane alla Giudecca, Fondamenta Ponte Piccolo 427, 428, con la realizzazione di un compendio residenziale.

In particolare, l’assemblea di Ca’ Farsetti ha provveduto ad accogliere un'osservazione presentata dai progettisti incaricati della ristrutturazione del complesso, modificando di conseguenza il contenuto della variante urbanistica, per quanto riguarda la possibilità di realizzare impianti tecnologici interrati, la sistemazione delle aree scoperte, la possibilità di realizzare specchi d’acqua, anche per la balneazione, negli spazi scoperti.

L'ambito oggetto della variante urbanistica riguarda un compendio costituito da sette unità edilizie di circa 2 mila metri quadri complessivi ai quali si aggiungono ulteriori 620 metri quadri di spazi esterni di pertinenza, pavimentati e a giardino. Il tutto costituiva una delle sedi veneziane dell’Istituto religioso femminile delle Figlie della Carità (dette anche Canossiane) che nel corso del Novecento, oltre ad essere un convento, vide, in una porzione, la scuola materna e, successivamente, l’ostello per la gioventù.

Nel 2003 il complesso è stato definitivamente abbandonato e risulta oggi inutilizzato e in avanzato stato di degrado. Il progetto di massima prevede la riqualificazione complessiva degli edifici esistenti e degli spazi scoperti, con la realizzazione di 12-15 unità abitative di diverse dimensioni.

La Variante urbanistica prevede:

  • la rimozione dello standard “Aree attrezzature di quartiere-Attrezzature per l’istruzione”
  • l’approvazione di una nuova scheda urbanistica che disciplina la realizzazione del progetto tramite intervento diretto, con destinazione d’uso residenziale dell’intero complesso;
  • il mantenimento o ricomposizione, dei due piccoli corpi di fabbrica;
  • la localizzazione dei necessari vani ed attrezzature tecniche, fuori terra, negli scoperti classificati come “Spazi non caratterizzati pertinenti ad unità edilizie” e “Giardini d’impianto novecentesco non disegnati”, escludendo orti e giardini di impianto ottocentesco o anteriore, corti e chiostri;
  • la realizzazione di impianti tecnologici e vani tecnici interrati negli spazi scoperti di qualsiasi tipo.

Particolare attenzione – viene evidenziato - dovrà essere posta alla riqualificazione del giardino e degli spazi scoperti, tutelando eventuali alberature di pregio esistenti e prevedendone di nuove, con l’obiettivo di valorizzare le caratteristiche originarie dei luoghi, anche con l’ausilio della cartografia storica.

La variante - si legge - è parte di un insieme di provvedimenti che ha l’obiettivo di favorire il mantenimento e il rafforzamento della funzione residenziale nell’ambito della Città Antica, limitando al contempo l’uso degli immobili a scopi turistico - ricettivi di qualsiasi tipo. Per questo motivo - viene sottolineato - il compendio o i singoli edifici che ne fanno parte non potranno essere utilizzati per strutture ricettive complementari compatibili con la destinazione residenziale, come i bed & breakfast, o per locazione a fini turistici di durata inferiore a 30 giorni, per dieci anni dalla conclusione dei lavori di recupero dell’intero complesso, calcolati a decorrere dalla data di perfezionamento dell’agibilità dell’ultimo edificio recuperato.

L’importo del contributo straordinario di 210.000 euro, già versato a titolo di cauzione dalla Società Cloister Srl, proprietaria del complesso, sarà definitivamente introitato nelle casse comunali entro 30 giorni dall’approvazione della delibera.

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